Confagricoltura contesta il decreto semplificazioni e chiede l’estensione degli incentivi anche agli impianti alimentati a biogas e biomasse.
Le obiezioni di Confagricoltura
Il nuovo decreto semplificazioni, prima di diventare legge a tutti gli effetti superando i pareri di Camera e Senato, si scontra già con le obiezioni delle associazioni. La Confederazione Generale dell’Agricoltura Italiana ha chiesto, infatti, di inserire un’ulteriore deroga ai principi stabiliti dal nuovo provvedimento, che dovrebbe favorire l’utilizzo delle fonti rinnovabili di energia sburocratizzando il settore, ossia velocizzando gli iter autorizzativi e snellendo le procedure d’installazione.
Energia elettrica prodotta da biogas e biomasse
Le osservazioni poste dall’organizzazione degli imprenditori agricoli, nello specifico, riguardano l’accesso integrale agli incentivi previsti per interventi di rifacimento, che secondo gli interessati, dovrebbe essere esteso anche ad impianti alimentati a biogas o biomasse (laddove la produzione di energia elettrica sia inserita in configurazioni di autoconsumo). Confagricoltura, tra le varie cose, ha chiesto di accelerare l’emanazione del decreto finalizzato alla definizione delle aree idonee, previsto originariamente entro 180 giorni.
Tassazione biogas
Confagricoltura, inoltre, per mitigare gli effetti dell’oscillazione dei prezzi dovuta alla crisi energetica, definisce essenziale un intervento sulla rideterminazione dei prezzi di riferimento per quanto concerne la tassazione biogas per il biennio 2022-2023.
Impianti agrivoltaici
Per quel che concerne gli impianti agrivoltaici, il direttore generale Annamaria Barrile ha raccomandato un’ulteriore specificazione sull’applicabilità delle deroghe e l’integrazione della norma “affinché gli stessi impianti in attività di edilizia libera possano accedere agli incentivi previsti se realizzati da imprese agricole singole e associate”.