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LunaRecycle: la Nasa punta sul riciclo per un futuro sostenibile sul satellite

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Ridurre costi e impatti ambientali trasformando i rifiuti in risorse: l’agenzia aerospaziale Usa sta raccogliendo progetti per minimizzare il trasporto di materiali dalla Terra e migliorare la sostenibilità delle missioni lunari.

La Nasa ha lanciato il programma LunaRecycle, una sfida da tre milioni di dollari per incoraggiare soluzioni innovative per il riciclo dei materiali durante le missioni di esplorazione lunare del progetto Artemis (guidato dalla Nasa, in collaborazione con aziende statunitensi e partner internazionali). Come spiega la Bbc, l’obiettivo è costruire insediamenti lunari sostenibili e ridurre così la necessità di trasportare risorse dalla Terra minimizzando l’impatto ambientale sul satellite. Il progetto fa parte del programma Nasa Centennial Challenges e invita gli scienziati di tutto il mondo a proporre idee per trasformare materiali di scarto – dalla plastica ai metalli – in oggetti utili. Tra le proposte, il riutilizzo di vecchi lander lunari per l’estrazione di alluminio per farne, per esempio, delle posate o addirittura opere d’arte. La sfida potrebbe però anche essere utile per il riciclare materiali sulla Terra, adottando nuovi approcci e tecnologie che, una volta rodati, potrebbero essere diffusi in tutto il mondo.

Al tempo della prima missione sulla Luna, la questione dei rifiuti non era una priorità, anzi. Per alleggerire il peso nel viaggio di ritorno, gli astronauti dell’Apollo gettavano fuori dall’astronave tutto ciò di cui non avevano bisogno, lasciando i siti di atterraggio disseminati di rifiuti. Oggi non è più così, e la questione della sostenibilità è una delle priorità dell’agenzia già da qualche anno. La Nasa ha infatti implementato soluzioni simili anche nella Stazione spaziale internazionale (Iss), elaborando un sistema di riciclo delle acque efficiente al 98%. L’urina, il sudore e l’umidità vengono trasformati in acqua potabile, tanto che gli astronauti chiamano il caffè “l’acqua di ieri”. Simili sistemi a circuito chiuso saranno cruciali per il futuro della vita e dell’agricoltura sulla Luna, puntando a un uso integrale e sostenibile delle risorse disponibili.

Riciclare sul satellite sarà necessario quanto lo è sulla Terra, se non di più perché, in mancanza di agenti atmosferici, i rifiuti rimangono intatti per sempre. Ma il vantaggio più significativo è di carattere economico: “Far volare qualsiasi cosa dalla Terra è così costoso perché serve molto carburante per i razzi”, afferma Jennifer Edmunson, che dirige LunaRecycle. “Far volare un singolo chilogrammo dalla Terra alla Luna Costa da uno a 1,2 milioni di dollari. Qualsiasi tipo di riciclo che potremmo fare lì è molto vantaggioso per l’economia”.

Ma le sfide tecnologiche non sono da sottovalutare: “Si opererebbe in condizioni di bassa gravità, vuoto e circondati dalla polvere lunare”, spiega alla Bbc Geoff Brooks, professore di lavorazione sostenibile dei minerali. “La bassa gravità presenta delle difficoltà nella separazione dei materiali e la polvere appiccicosa e abrasiva è molto dannosa per i macchinari in movimento e costituisce un fastidio”. Le tecniche sviluppate da Brooks per processare i minerali lunari convogliando il calore prodotto dal sole potrebbero essere molto promettenti in questo senso, puntando a creare materiali sostenibili in loco come “l’acciaio lunare”.

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