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Il solare rallenta in Ue dopo una “crescita stellare”, ma il futuro è ancora roseo

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Dopo il boom di richieste per la crisi energetica, fotovoltaico in calo nel Vecchio continente. Tra le cause: colli di bottiglia e meno installazioni residenziali. Ma l’obiettivo al 2030 è ancora raggiungibile. Il rapporto di Solar power Europe. 

Il Report di Solar Power Europe

Dopo anni di “crescita stellare”, il settore fotovoltaico in Europa sta subendo un rallentamento che potrebbe influire sul suo sviluppo futuro. A dirlo il nuovo rapporto “Eu market outlook for solar power 2024-2028” dell’associazione Solar Power Europe, che riunisce oltre 320 organizzazioni impegnate nell’implementazione di questa forma di energia a livello Ue.

La crescita del fotovoltaico nel Vecchio continente è scesa da un +53% nel 2023 a un +4% nel 2024. La flessione, chiarisce subito lo studio, non è molto sorprendente. Dopo il boom di richieste durante la crisi del gas, l’urgenza di trovare fonti energetiche alternative è diminuita man mano che le bollette si sono normalizzate. Inoltre, le aziende sviluppatrici hanno incontrato numerose difficoltà strutturali: il sistema energetico europeo non è riuscito a tenere il passo della curva di crescita del solare, generando colli di bottiglia difficili da scardinare.

Tra le altre flessioni rilevate dal Rapporto, c’è il calo di impianti fotovoltaici sui tetti residenziali. Dopo aver registrato una forte crescita nel 2022 e 2023, spinta dalla crisi energetica, le installazioni hanno rallentato nel 2023 e si sono quasi fermate nel 2024. I mercati chiave europei, tra cui Germania, Austria, Italia, Polonia, Paesi Bassi, Belgio, Svezia, Spagna e Ungheria, hanno subito cali sostanziali. Di conseguenza, la quota di mercato di settore è scesa al 20% nel 2024 (dal 28% dell’anno prima).

Il settore dei tetti di impianti commerciali e industriali ha registrato invece una crescita modesta, dal 36% del 2023 al 39% nel 2024. Mentre gli impianti solari di grandi dimensioni hanno dominato il mercato del 2024, ottenendo la performance più solida degli ultimi cinque anni.

Nonostante il calo, specifica il Rapporto, il fotovoltaico resta comunque la tecnologia più installata del 2024 (rispetto alle altre rinnovabili), e ha portato la flotta solare europea alla quota di 338 Gw. 

Cosa ci aspetta nei prossimi anni

Guardando al futuro, Solar power Europe prevede bassi tassi di crescita (parliamo di cifre che oscillano tra il 3-7%, tra 2025 e 2028), un trend comunque sufficiente per raggiungere l’obiettivo fissato dall’Europa di 750 Gw di solare entro il 2030. E a superarlo. Secondo lo scenario medio elaborato dallo studio, la capacità solare europea potrebbe raggiungere 816 Gw entro il 2030, oltrepassando l’obiettivo della Commissione Ue del 9%. Tuttavia, avverte Solar power Europe, questa previsione rappresenta una riduzione dell’8% rispetto all’analisi stilata a metà 2024. E per la prima volta in questo studio, lo scenario peggiore delinea la possibilità che l’obiettivo al 2030 non venga raggiunto.

Per mantenere un ambiente favorevole agli investimenti la stabilità normativa è fondamentale. E secondo Solar power Europe, quando il supporto strutturale dell’Ue si esaurirà (il NextGenEu e il Recovery and resilience facility scadranno nel 2026), serviranno nuovi sforzi di supporto, pubblici e privati, soprattutto per sviluppare la rete.

“Questo drastico rallentamento ci ricorda che lo sviluppo delle rinnovabili non può essere dato per scontato”, conclude l’associazione. Qualora ci fossero ulteriori cali, infatti, verrebbe messo a rischio il grande progetto di elettrificazione continentale basato sulle energie pulite. E “questa non è un’opzione per l’Europa”.

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