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H2 green: verso nuovi percorsi di sviluppo industriale

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Secondo L’Unido, l’Organizzazione per lo Sviluppo Industriale delle Nazioni Unite, l’idrogeno verde rappresenta un’opportunità unica per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e al tempo stesso sviluppare nuovi percorsi industriali.

Idrogeno pulito, unica arma contro i gas serra di cemento, acciaio e ammoniaca

L’idrogeno verde è senz’altro candidato a diventare uno dei principali vettori delle infrastrutture energetiche di prossima generazione, nonché precursore o componente ausiliario di diversi processi industriali.

Presente in abbondanza sulla Terra, quest’elemento diventa verde, e dunque un vettore energetico pulito e rinnovabile, nel momento in cui viene prodotto attraverso elettrolisi alimentata da energia rinnovabile. Si tratta dell’unica fonte di cui disponiamo attualmente per decarbonizzare settori difficilmente elettrificabili come acciaio, cemento e industria chimica.

Versatile e più facilmente immagazzinabile, viene definito dall’UNIDO “un’occasione” per dare vita a nuovi percorsi di sviluppo industriale, soprattutto nei Paesi produttori, in cui l’ampio potenziale di risorse, e dunque di energia rinnovabile, spesso non trova valorizzazione nell’industria. 

Sviluppare l’intera catena del valore dell’idrogeno green

L’approccio promosso dall’Organizzazione delle Nazioni Unite vuole incentivare lo sviluppo dell’intera catena del valore dell’H2 anche nelle aree meno industrializzate, produzione di hardware ed elettrolizzatori inclusa.

L’obiettivo è favorire l’interdipendenza realizzando distretti industriali in grado di avvicinare fisicamente produzione di materia prima, generazione di elettricità ed utilizzatori.

In tal modo si andrebbe ad incidere anche sulle necessità di stoccaggio e di trasporto dell’energia, riducendo la pressione sulle infrastrutture della rete elettrica.

I costi della transizione verso l’idrogeno verde

Il mercato dell’idrogeno ha sicuramente bisogno di stimoli a livello internazionale. Un incoraggiamento sia politico che economico per potersi espandere rapidamente e con successo.

Si stima che per un’effettiva transizione globale verso l’idrogeno pulito occorrano circa 15 trilioni di dollari di investimento totale. Dove l’85% degli investimenti riguarda l’incremento di produzione di energia rinnovabile, in quanto l’idrogeno per essere pulito ha bisogno di energia verde. Il restante 15% dovrà essere impiegato in attrezzature e infrastrutture: elettrolizzatori, impianti di produzione, trasporto e stoccaggio dell’idrogeno.

In questa fase iniziale, i governi hanno ruolo centrale per sovvenzionare progetti ad alto rischio. Ad oggi sono già stati impegnati 70 miliardi di dollari, ma nel breve periodo il ricorso agli investimenti privati sarà assolutamente necessario.

Progetti pilota

I primi risultati si possono osservare in progetti pilota come l’International Hydrogen Energy Metallurgy e la Chemical Demonstration Zone in Mongolia Interna. Si tratta del primo progetto dimostrativo completo al mondo sulla produzione di idrogeno pulito. Risultati altrettanto promettenti si sono ottenuti nelle industrie metallurgiche e chimiche avviate dall’International Hydrogen Energy Center (IHEC) di UNIDO insieme ai partner Shuimu Mingtuo Group e Hualu Group.