La geotermia e il suo potenziale di accumulo di energia potrebbero avere un ruolo significativo nel processo di decarbonizzazione globale che, entro il 2050, dovrebbe condurre all’obiettivo emissioni zero.
Nuove tecnologie per produrre energia ovunque vi sia calore
Per migliaia di anni le persone hanno utilizzato sorgenti termali naturali per cucinare e riscaldare. Questo tipo di energia è nota come geotermica.
L’elettricità è stata prodotta da fonti geotermiche per più di un secolo. Le centrali geotermiche usano una tecnologia che perfora il sottosuolo sfruttando il vapore e l’acqua calda presenti sottoterra. Le turbine che producono elettricità sono quindi alimentate dal calore.
In Regioni tettonicamente attive come l’Islanda, la Nuova Zelanda, il Kenya e le Filippine l’energia geotermica copre già una quantità significativa della domanda di elettricità.
D’altro canto, laddove non vi siano pozzi idrotermali preesistenti, i sistemi geotermici di ultima generazione (EGS), trivellando più in profondità nel terreno, sono in grado di creare serbatoi termici artificiali e di produrre energia ovunque ci sia calore nel sottosuolo.
Sistemi geotermici per lo stoccaggio di energia rinnovabile
Da quanto riportato dalI’ Institute of Electrical and Electronics Engineers (IEEE), grazie a un nuovo studio condotto da un team di ricercatori dell’Università di Princeton, in collaborazione con la Fervo Energy, si è scoperto che i sistemi geotermici di ultima generazione sono adatti allo stoccaggio di energia rinnovabile.
La ricerca mette a confronto impianti geotermici e batterie agli ioni di Litio, concludendo che i primi potrebbero immagazzinare energia a un costo inferiore delle altre tecnologie, garantendo una fornitura altrettanto costante alla rete.
La spinta verso il geotermico
È un dato consolidato che per contenere il global warming, più di un terzo della produzione globale di energia elettrica debba provenire da fonti rinnovabili. Pulite e sicure, ma soprattutto inesauribili, energia solare, eolica, geotermica e idroelettrica, rispondono alla crescente domanda energetica, si prestano ad essere stoccate a prezzi competitivi, garantiscono una minor quantità di sprechi sia nel trasporto che nell’approvvigionamento.
Secondo l’Agenzia internazionale per l’energia (IEA) la capacità di produrre energia pulita è aumentata di circa l’8% quest’anno, con un 60% rappresentato dall’energia solare, e la quota è in netto aumento.
Tuttavia, all’incremento del potenziale green deve corrispondere una più ampia capacità di immagazzinare l’elettricità generata. Affinché il sistema di distribuzione sia efficiente, tutte le tecnologie energetiche disponibili devono essere utilizzate.
Risorse come sole e vento sono variabili. La possibilità di accumulare l’energia generata non è solo funzionale all’abbandono dei combustibili fossili, ma anche a mantenere un equilibrio tra domanda ed offerta.
I serbatoi geotermici di ultima generazione possono immagazzinare l’energia in eccesso, generata dal vento o dal fotovoltaico, sotto forma di acqua calda o vapore. Questo calore può essere utilizzato per accendere le turbine elettriche quando l’energia rinnovabile non è disponibile.
I risultati della ricerca mostrano che l’elettricità potrebbe essere immagazzinata per molti giorni e con la stessa efficienza delle batterie agli ioni di litio.