Grazie al via libera della Commissione Ue alla misura italiana da 21 milioni di euro, il Gruppo Poste potrà ora procedere alla realizzazione di una nuova infrastruttura di ricarica diffusa e facilmente accessibile di prossimità territoriale.
Poste Italiane potrà ora procedere all’installazione di 5.000 nuovi punti ricarica in 2.100 piccoli Comuni grazie all’approvazione da parte della Commissione europea di una misura italiana da 21,1 milioni di euro a sostegno dell’iniziativa.
Il piano di infrastrutturazione prevede di portare le colonnine di ricarica che nei piccoli Comuni italiani, affidando a terzi la gestione tramite gara d’appalto.
La misura, si legge in una nota, contribuirà all’obiettivo italiano di sviluppare una rete nazionale integrata di infrastrutture di ricarica per i veicoli stradali elettrici, e rientra in un progetto di più ampio respiro, il “Progetto Polis“, che consentirà a Poste Italiane di fornire una serie di servizi agli abitanti dei piccoli comuni e delle zone remote d’Italia.
In relazione agli aiuti di Stato, “la misura è necessaria e adeguata per realizzare infrastrutture di ricarica in zone in cui non sarebbero effettuati investimenti privati senza sostegno pubblico”, si legge nelle motivazioni, “la Commissione ha inoltre concluso che la misura è proporzionata, in quanto è limitata al minimo necessario e ha un’incidenza limitata sulla concorrenza e sugli scambi tra Stati membri”.
Quello dei punti di ricarica è uno degli aspetti più critici del mercato della mobilità elettrica in Italia: il Paese manca ancora di un’adeguata infrastruttura, senza la quale l’emobility non decollerà mai.
In Italia, attualmente, ci sono complessivamente 30.704 punti ricarica tra sistemi slow (13,7%), accelerati (75%), fast (6,4%) e ultrafast (4,3%), secondo dati diffusi da Motus-E.
La Lombardia è la regione campione d’Italia per il totale dei punti ricarica, ben 5.000, e per le infrastrutture presenti sul territorio, che raggiungono quota 2.534. Segue il Piemonte rispettivamente con 3.249 e 1.614, quindi il Lazio, con 3.167 e 1.637.