La BP e il Governo dell’Iraq hanno formalizzato un accordo che consentirà alla multinazionale britannica di operare presso Kirkuk, nel Nord del Paese. La BP assumerà dunque il compito di rigenerare alcuni giacimenti petroliferi, investendo e portando avanti nuove esplorazioni.
BP in Iraq
La BP e il Governo dell’Iraq hanno formalizzato un nuovo accordo, che porterà la multinazionale britannica – presente nel Paese da più di novanta anni – a concentrarsi sulla località di Kirkuk. In questa città nel Nord dell’Iraq, a circa 250 chilometri (km) dalla capitale Baghdad, ci sono importanti giacimenti di petrolio, da rivalorizzare.
La BP porterà nuovi investimenti, fondamentali per un Paese la cui economia è strutturata sull’esportazione di materie prime. Un’economia, però, che è anche devastata da oltre quaranta anni di guerre e sanzioni.
La possibilità di mettere a sistema nuove risorse, per riprendere le esplorazioni in quel contesto geografico sarebbe un grande vettore per il mercato petrolifero regionale. Così facendo, puntando anche sulle rinnovabili, l’Iraq potrà ridefinire la propria politica energetica, aprendosi continuamente agli investimenti esteri.
I dettagli del progetto
Nel dettaglio, il coinvolgimento nel progetto, oltre la BP, ha visto anche le compagnie nazionali North Oil Company (NOC), North Gas Company (NGC). La riabilitazione e la riqualificazione dei giacimenti punterà sul petrolio, ma anche sul gas, l’acqua e la produzioni di energia.
L’accordo finale è stato firmato a Baghdad dal Primo Ministro iracheno S.E. Mohammed Shia’ Al Sudani e da S.E. Hayan Abdul Ghani, Vice Primo Ministro per gli Affari Energetici e Ministro del Petrolio. Con loro, l’Amministratore delegato della BP Murray Auchincloss, insieme a Nader Zaki, Presidente regionale della società per il Medio Oriente e il Nord Africa, e Zaid Elyaseri, al vertice della BP Iraq.
In una fase iniziale, si è prevista la produzione di petrolio e gas per oltre tre mld di barili di petrolio equivalente. Da progetto, si sono incluse le cupole Baba e Avanah del giacimento di Kirkuk e tre giacimenti adiacenti nell’Iraq federale – Bai Hassan, Jambur e Khabbaz – tutti attualmente gestiti dalla NOC.
Rispetto agli obiettivi e alle stime iniziali, la messa a sistema di tutto il complesso – vista l’area circostante – potrebbe arrivare a comprendere fino a 20 mld di barili di petrolio equivalente.