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Trump-Zelensky, colloquio “positivo” sulla tregua: serve il monitoraggio USA per proteggere le infrastrutture energetiche ucraine

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Il presidente Donald Trump ha avuto un colloquio telefonico con il leader ucraino Volodymyr Zelensky per discutere un possibile accordo sul cessate il fuoco limitato proposto da Putin. L’obiettivo è fermare gli attacchi russi alle infrastrutture energetiche ucraine, un nodo strategico per la sicurezza energetica del Paese e la stabilità dell’intera regione. Subito dopo la telefonata, Trump ha definito il confronto “molto positivo” sui social. Ora si attendono i dettagli dell’intesa per la tregua.

La telefonata dallo Studio Ovale

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha tenuto un colloquio telefonico con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump per discutere i prossimi passi verso un possibile cessate il fuoco. L’annuncio, diffuso su X dall’assistente di Trump, Dan Scavino, arriva appena un giorno dopo il colloquio tra il Tycoon e il presidente russo Vladimir Putin, alimentando speranze su un possibile accordo.

Il leader americano ha dichiarato che la telefonata è stata “molto positiva” e ha avuto una durata di circa un’ora, concentrandosi in gran parte sul colloquio avuto martedì con il presidente russo Vladimir Putin.

Appena conclusa una telefonata molto positiva con il presidente Zelensky dell’Ucraina. È durata circa un’ora. Gran parte della discussione si è basata sulla chiamata di ieri con il presidente Putin, al fine di allineare Russia e Ucraina rispetto alle loro richieste ed esigenze“.

ha scritto Trump in un post sui social.

Stop agli attacchi alle infrastrutture energetiche

Secondo il Cremlino, Putin avrebbe accettato una tregua temporanea per interrompere gli attacchi alle infrastrutture energetiche ucraine. Tuttavia, questa proposta appare decisamente più limitata rispetto alla tregua incondizionata di 30 giorni accettata da Kyiv su pressione di Washington. Quest’ultima prevedeva la sospensione totale delle ostilità via terra, aria e mare.

Zelensky si è detto aperto a un cessate il fuoco limitato, ma ha sottolineato la necessità di un monitoraggio statunitense per garantirne il rispetto:

La parola di Putin che non colpirà più le infrastrutture energetiche non è sufficiente. La guerra ci ha resi persone pratiche, ha dichiarato il presidente ucraino.

Ora si attende di venire a conoscenza dei dettagli del colloquio tra Zelensky e Trump per comprendere quali saranno i siti energetici strategici da proteggere e se vi siano le basi per un accordo. Tuttavia, la sfiducia tra Mosca e Kyiv rimane alta: proprio oggi, entrambi i Paesi si sono accusati a vicenda di nuovi attacchi contro infrastrutture critiche.

La posizione dell’Europa

Nel frattempo, gli alleati europei di Kyiv osservano con cautela ogni passo verso un possibile cessate il fuoco, pur continuando a garantire il loro pieno sostegno all’Ucraina e condividendo le preoccupazioni sulle condizioni imposte dalla Russia.

È un sì o un no. Niente ‘ma’, niente condizioni”, ha dichiarato il presidente finlandese Alexander Stubb. “L’Ucraina ha accettato una tregua senza condizioni. Se la Russia si rifiuta, dobbiamo aumentare il sostegno a Kyiv e intensificare la pressione su Mosca.

La situazione resta dunque tesa e in evoluzione, con la comunità internazionale in attesa di sviluppi concreti dai negoziati tra le parti.

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