L’Ente Nazionale Idrocarburi (Eni) e la multinazionale olandese Vitol hanno rafforzato la collaborazione in Africa occidentale, su gas e petrolio. Conseguentemente, ci sarò la possibilità di costruire nuove catene del valore, sfruttando i progetti già in vigore.
Nuovo accordo per l’Africa
In Africa occidentale, l’Ente Nazionale Idrocarburi (Eni) e la Vitol hanno rafforzato la loro sinergia nel comparto del gas e del petrolio. La multinazionale olandese ha così assunto la partecipazione in alcuni progetti dell’Ente, tra la Costa d’Avorio e la Repubblica del Congo per un corrispettivo di 1,65 mld di dollari.
Nel dettaglio, la prospettiva sarà quella di valorizzare ulteriormente alcune infrastrutture già operative, ma anche utilizzarle come leva per aumentare le produzioni. Oltre all’acquisizione di quote all’interno di blocchi (di gas e petrolio) già oggetto di esplorazione, lo stesso avverrà per alcune operazioni in fase di valutazione e sviluppo.
Questa transazione si è allineata alle scelte di Eni, volte all’ottimizzazione delle attività di superficie, le c.d. ‘upstream‘. Il tutto, attraverso un ribilanciamento del portafoglio della multinazionale italiana. In questi termini si è prevista la valorizzazione anticipata delle scoperte esplorative, mediante la riduzione delle partecipazioni in esse (secondo il c.d. modello dual exploration).
Il valore delle percentuali
L’Eni e la Vitol avevano già unito le loro forze, in Ghana, con i progetti OCTP e Block 4. A questi, si aggiungeranno i due ulteriori progetti, al centro dell’ultimo accordo, in Costa d’Avorio e Repubblica del Congo.
In primo luogo, nel Baleine (scoperto nel 2021) in Costa d’Avorio, di cui Eni ha il 77,25% e di cui la Vitol acquisirà una partecipazione del 30%. Si tratta del primo piano dell’azienda italiana nel Paese, nonché il primo a zero emissioni in Africa. La sua produzione è arrivata a superare i 60.000 barili al giorno.
Con la Fase 3 – attualmente in fase di studio – la produzione totale dovrebbe raggiungere i 150.000 barili di petrolio al giorno e 200 mln di piedi cubi di gas associato. Quest’ultimo è interamente consumato sul mercato interno ivoriano, legittimando così il ruolo della Costa d’Avorio come hub energetico regionale.
Nel progetto Congo LNG nella Repubblica del Congo, per il gas naturale liquefatto (GNL), in cui Eni detiene una partecipazione il 65%, Vitol acquisirà invece una partecipazione del 25%. Il progetto Congo LNG ha iniziato a esportare gas liquefatto nel febbraio 2024. Oltre a contribuire al mercato energetico globale, ha contestualmente rafforzato il valore dello Stato in qualità di esportatore.
Con un mld di metri cubi all’anno di GNL, in questo senso si è puntato anche sull’esportazione della fonte. Con la seconda fase del progetto – che inizierà alla fine del 2025 – le vendite di gas dal Congo saliranno a 4,5 mld di metri cubi (m³) all’anno.