L’industria delle batterie, secondo l’ultimo studio dell’Agenzia internazionale dell’energia (IEA), si sta dirigendo verso una nuova fase. La prospettiva è quella di un cambiamento di mercato. Un cambiamento, che nel 2024 è stato trainato soprattutto dall’aumento di veicoli elettrici, pari al 25%.
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Un settore in cambiamento
L’Agenzia internazionale dell’energia (IEA) ha sottolineato come il mercato globale delle batterie stia entrando in una nuova fase di sviluppo. Due, i fattori decisivi. L’espansione della domanda e il continuo calo dei prezzi. Da qui, l’aumento del 17% delle vendite di veicoli elettrici – nel 2024 – che ha portato la domanda annuale di batterie a superare la quota ‘storica’ di 1 Terawattora (TWh).
Allo stesso tempo, ha rimarcato la stessa Agenzia, il prezzo medio di un pacco batteria per un’auto elettrica si sarebbe assestato sotto i 100 dollari per Chilowattora (kWh). Un indicatore preciso di competitività, anche rispetto ai modelli più tradizionali. Anche perché i prezzi del litio – il fulcro del dispositivo – sono scesi di oltre l’85% rispetto al picco raggiunto nel 2022.
Con riferimento al 2024, inoltre, la capacità produttiva globale di batterie ha raggiunto la quota dei 3 TWh. Costruendo su questa base una tendenza nei prossimi cinque anni, qualora tutti i progetti annunciati dovessero essere realizzati, la capacità produttiva potrebbe arrivare a triplicare.
La rimodulazione dei mercati
Dal punto di vista strutturale, l’ultimo lustro ha portato con sé una rimodulazione dei mercati. Questo, in relazione all’affermazione o alla creazione di catene del valore sempre più lunghe. Se in precedenza i mercati erano soprattutto regionali, in questo momento gli scambi stanno andando sempre di più verso una prospettiva di carattere globale.
Oltre alla c.d. rifunzionalizzazione delle economie di scala, si consideri l’apporto di una componentistica sempre più soggetta alla standardizzazione.
In prospettiva, l’IEA ha ribadito i fattori fondamentali per sostenere la competizione economica, da parte dei soggetti di riferimento. Vale a dire, oltre alle economie di scala, “le partnership lungo la catena di fornitura, l’efficienza produttiva e la capacità di portare rapidamente sul mercato le innovazioni”.
Primazia cinese
Nell’espansione dei mercati, un Paese più degli altri ha svolto un ruolo di protagonista. Si è trattato della Cina. Da sola, Pechino fabbrica oltre il 75% delle batterie che sono entrate nel commercio a livello globale. Lo scorso anno poi, proprio lì, i prezzi medi sono scesi più rapidamente che in qualsiasi altra parte del Mondo.
Il calo ha infatti sfiorato il 30%, valorizzando una posizione di per sé già molto forte. L’integrazione delle catene del valore – anche attraverso l’acquisizione di quote o di intere società operanti nel settore – ha favorito un’innovazione più rapida e i minori costi di produzione.
Le batterie in Cina costavano meno di quelle europee e nordamericane, rispettivamente del 30% e del 20% (dati BloombergBNEF) e perciò le industrie cinesi di auto elettriche sono cresciute nettamente. Non è un caso che molti veicoli elettrici (EV) in Cina siano preferiti – sul mercato interno – a quelli da importazione.
In un’ottica di relazioni internazionali commerciali globali, la conseguenza tangibile, oltre l’aspetto economico, è che si è sedimentato tutto un patrimonio di conoscenze e competenze. Un patrimonio che rafforzerà questo vantaggio competitivo, legittimando le proiezioni cinesi anche in mercati apparentemente periferici.