La Reliance Industries sta continuando a confrontarsi con il Governo dell’India, vista la mole degli investimenti e le tempistiche necessarie per il mercato delle batterie. Al centro della transizione energetica indiana, l’accento sull’elettrificazione sarà uno dei pilastri per legittimare il cambiamento e le nuove catene del valore.
Il mercato delle batterie
L’espansione del mercato delle batterie dell’India richiederà investimenti continui e garanzie, nevralgici per la transizione energetica e per le aziende del settore, come la Reliance Industries. Un soggetto di assoluto livello. Si tratta infatti della più grande compagnia privata indiana, con sede principale a Mumbai.
Nell’ottica di diversificare al massimo le fonti di approvvigionamento (petrolio, rinnovabili, nucleare, gas), aumentano in effetti le opportunità. Il tutto, all’interno di un sistema – quello indiano – dove i capitali pubblici (e le rispettive garanzie) e privati hanno spesso operato in sinergia.
Proprio la Reliance, tre anni fa, si è assicurata i sussidi previsti dal programma governativo di incentivi alla produzione. Tra i suoi obiettivi, infatti, si era definito la costruzione di grande impianto produttivo. Un sito per creare una capacità produttiva locale di 5 Gigawatt (GW) per le celle chimiche avanzate (ACC). Vale a dire quei dispositivi che riescono a convertire energia elettrica in chimica o viceversa.
La portata dell’impegno
Dai rapporti diretti tra l’azienda con sede principale a Mumbai e la Federazione indiana, si può comprendere la portata dell’impegno, volto al supporto dei cambiamenti in atto. Esistendo un settore privato ricco di sfaccettature ed essendo complessivamente il mercato indiano di grande interesse per gli investitori privati stranieri, suddette garanzie pubbliche sono un vero pilastro.
Nel comparto degli accumulatori e della mobilità elettrica, Il Governo indiano ha lanciato il programma di incentivi per stimolare la produzione locale di batterie. In questo caso, l’obiettivo è portare le vendite di veicoli elettrici in India al 30% delle vendite totali di automobili. L’anno scorso i modelli elettrici hanno rappresentato circa il 2% delle vendite totali di auto in India.
Su questi presupposti, si è costruito il programma, da 181 mld di rupie (all’incirca 2,07 mld di dollari). Con questo, veniva richiesto alle aziende di creare impianti di produzione nell’arco di due anni. Certo, non sono mancate le difficoltà, con annessi ritardi.
Tuttavia, il quadrante indiano – nella relazione con le catene del valore dell’Asia – si è comunque confermato come uno dei fulcri della transizione energetica globale. Con lo sguardo sull’India, l’Europa stessa, viste le ‘barriere’ nei confronti della Cina, troverà il modo di giovarsi dell’espansione delle batterie dell’India. La cooperazione è perciò destinata a crescere.