La produzione e l’utilizzo dei minerali critici, nevralgici nella transizione energetica, hanno un impatto sull’ambiente non secondario, fermo restando le potenzialità della tracciabilità. Un problema notevole. Di grande caratura. Tra gli altri, lo hanno studiato in sede ‘accademica’ l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OECD) e l’Agenzia internazionale dell’energia (IEA) che hanno redatto un rapporto. In questo, le due organizzazione hanno elencato un processo preciso, sulla base di otto fasi.
L’impatto dei minerali critici
L’aumento della domanda globale di minerali critici, visto il loro impiego, ha un grande impatto sull’ambiente, pur in un’ottica di tracciabilità. Proprio questo fattore sarebbe il fulcro per cercare di acuire gli effetti nocivi di queste produzioni.
Lo hanno affermato l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OECD) e l’Agenzia internazionale dell’energia (IEA) nel loro ultimo rapporto congiunto. Lo studio, dal titolo ‘The Role of Traceability in Critical Mineral Supply Chains‘ – oltre ad analizzare il tema – ha anche illustrato una tabella di marcia, in otto fasi.
Dalla definizione degli obiettivi politici, si arriverà alla costruzione di meccanismi di fiducia. Conseguentemente, l’implementazione della tracciabilità potrà aiutare a garantire che tali sistemi siano adatti allo scopo e allineati con le realtà delle filiere globali. In questi termini, l’insieme dei rischi potrebbe interrompere l’approvvigionamento di tecnologie energetiche pulite.
Prospettive economiche
Così come da definizione dello studio, “la tracciabilità è generalmente intesa come la capacità di rintracciare”. Una modalità operativa – rapportata ad uno specifico prodotto – che consente di ricavare le quattro informazioni strutturali che lo riguardano. Vale a dire, le origini del prodotto, il percorso geografico (dove è stato fabbricato), la sua catena di custodia e la sua evoluzione.
Il tutto, chiaramente, da rapportare all’industria dei minerali (rari) e in relazione alle catene del valore che si raccordano con le produzioni energetiche. Nella misura in cui si utilizzano e si applicano sistemi di tracciabilità, si possono mettere a sistema e integrare i dati sull’origine, l’evoluzione e la proprietà dei minerali.
Per ottimizzare la procedura, servirà una continua e più puntuale collaborazione tra aziende, governi e società civile. Al contempo, sarà fondamentale la condivisione dei costi, insieme alle verifiche affidabili e protocolli di condivisione dei dati sicuri.
Da parte loro, sia l’IEA che l’OECD hanno sottolineato come la tracciabilità dovrebbe servire a obiettivi chiari, dunque in risposta al decisore politico. I politici e gli operatori dovrebbero adottare un approccio misurato, implementando progressivamente i meccanismi dove necessario. Sarà poi necessaria una partecipazione inclusiva e l’accesso ai mercati, nonché agli investimenti, anche dei privati.