Negli USA, ci sarà un importante rimodulazione del mercato energetico, visto che la National Grid ha formalizzato la vendita delle sue rinnovabili onshore alla Brookfield Asset Management. L’accordo, da 1,735 mld di dollari, consentirà alla multinazionale britannica di riorientare le proprie attività.
Nuovo accordo sulle rinnovabili
La National Grid (multinazionale britannica del gas e dei servizi energetici) venderà al Brookfield Asset Management le rinnovabili onshore che possiede negli USA. In questi termini, dunque, il mercato statunitense energetico si confronterà con un cambiamento di grande livello. L’accordo di vendita della National Grid Renewables US onshore sarà di 1,735 mld di dollari.
Così come ha annunciato lo scorso anno, lo stesso Gruppo National Grid potrà ora concentrarsi sulle reti e su una più totale razionalizzazione delle proprie attività. Non ultimo, per i dubbi che in generale gli investitori privati del comparto hanno espresso circa il futuro delle rinnovabili negli USA.
Gli accordi già in fase di implementazione e le misure fiscali dell’Inflation Reduction Act (IRA) – un volano – devono infatti confrontarsi con le intenzioni dell’Amministrazione Trump. Le incertezze, in generale, portano con sé sempre delle perplessità.
I termini della sinergia
Il completamento della transazione dovrà comunque transitare per una serie di autorizzazioni. Per questo, la chiusura dell’operazione dovrebbe arrivare nella prima metà dell’anno finanziario che si concluderà il 31 Marzo 2026.
Questo, anche perché si tratterà di organizzare un portafoglio variegato e complesso. La National Grid Renewables ha infatti sviluppato, costruito, acquisito impianti solari, eolici onshore e di accumulo di batterie negli USA. Tra i suoi principali investimenti, c’è stato quello nella rete di trasmissione elettrica di New York, da oltre un secolo.
In totale, la società si è ritrovata a gestire una quota pari a 1,8 Gigawatt (GW) in funzione e 1,3 GW in costruzione. Tra Regno Unito e USA, dunque, va affermandosi una rimodulazione delle sinergie. In qualità di grande società energetica globale, la National Grid – pur al cospetto di una riorganizzazione interna – continuerà a definire i propri obiettivi.
Una parziale modifica rispetto agli assetti americani non porterà in effetti ad uno stravolgimento delle politiche aziendali. La direzione sarà sempre quella di valorizzare l’innovazione ingegneristica, con l’attenzione rivolta ai dettami della transizione ‘verde’.