L’Ente Nazionale Idrocarburi (ENI), Cipro e l’Egitto hanno siglato un accordo per lo sfruttamento del giacimento cipriota di Cronos, nel Blocco 6, rilanciando le esportazioni di gas. La creazione di un hub gasiero del Mediterraneo Orientale, dunque, supporterà il raccordo, nell’area, delle catene del valore materiali.
La centralità del Mediterraneo Orientale
L’Ente Nazionale Idrocarburi (Eni), Cipro e l’Egitto hanno formalizzato un accordo per sfruttare il Blocco 6 del giacimento offshore cipriota di gas Cronos. La firma ha avuto luogo durante la cerimonia di apertura di EGYPES, il principale evento energetico della Repubblica Araba d’Egitto.
La strutturazione di un hub gasiero del Mediterrano Orientale si conferma come nevralgica per le rotte commerciali della materia prima. Da questo punto di vista, il ruolo dell’Eni, vettore geopolitico e commerciale, è anche quello di connettere le varie sponde dello stesso Mediterraneo.
L’ottica di fondo, in tal caso, è stata la scelta di utilizzare le infrastrutture esistenti in Egitto, mettendole a sistema con la posizione di Cipro, in qualità di produttore ed esportatore di gas. Una volta estratta, la materia sarà trasportata e trattata nell’infrastruttura di Zohr per poi essere liquefatta nell’impianto del Gas Naturale Liquefatto (GNL) di Damietta. Dopodichè, sarà esportata verso i mercati europei.
I dettagli dell’accordo
La necessità di una maggiore autonomia energetica per l’Europa, complice la complessa situazione internazionale degli ultimi tre anni, ha certamente offerto il suo contributo. E il giacimento Cronos sarà perciò fondamentale.
Scoperto nel 2022 e delineato successivamente nel 2024, le stime sarebbero di oltre 85 mld di metri cubi (m³). L’Eni possiede una partecipazione del 50% del Blocco 6 (oltre ad operare nel Blocco 8 e alle partecipazioni nei Blocchi 7 e 11). All’interno di tale area, si trovano altri promettenti giacimenti, come per esempio Zeus.
L’Amministratore delegato dell’Eni, Claudio Descalzi, ha commentato l’accordo. Così: “Questo accordo consente di portare il gas cipriota al mercato in modo tempestivo. Così, si potrà contribuire alla sicurezza energetica e alla competitività degli approvvigionamenti”.
E ancora: “Il progetto fa leva sulle infrastrutture egiziane esistenti, tra cui anche gli impianti di esportazione, che sono un fattore chiave per gli sviluppi nella regione. Egitto e Cipro riaffermano il loro ruolo nell’ hub energetico emergente del Mediterraneo Orientale, destinato a svolgere un ruolo crescente nell’offerta globale di gas nel prossimo futuro”.