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India rilancia il nucleare, nuove opportunità per investimenti privati

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Con una modifica alla legge sulla responsabilità civile che attualmente limita il settore, l’India riaccende le proprie ambizioni nel campo dell’energia nucleare. Il Paese asiatico apre così la strada agli investimenti privati, compresi quelli delle aziende straniere. La strategia, annunciata nel bilancio annuale, mira a rafforzare la capacità nucleare del Paese per soddisfare la crescente domanda energetica e ridurre le emissioni di carbonio.

Gli obiettivi Net Zero dell’India

Come emerso anche durante le recenti Cop28 e Cop 29, l’India è in pole position nel ruolo di leader delle rinnovabili nel mercato energetico globale. Il Paese asiatico si è posto obiettivi ambiziosi, come raggiungere 500 GW di energia pulita entro il 2030, ma una crescita più lenta del previsto del solare e un calo della produzione eolica per la prima volta dal 2020, hanno frenato la scalata verso la transizione energetica. Con l’attuale capacità ferma a 217,6 GW, la strada, dunque, è ancora lunga. Uno scenario che sta rafforzando il ruolo dell’energia nucleare per continuare a garantire energia affidabile e a basse emissioni.

I numeri del nucleare

Sulla scia di quello che sembra essere il nuovo trend internazionale, l’India punta a espandere la propria capacità nucleare fino a 100 GW nei prossimi 20 anni, rispetto agli attuali 8,2 GW, per soddisfare la crescente domanda di energia e rispettare gli obiettivi climatici. Tuttavia, il piano incontra ancora ostacoli legislativi e possibili opposizioni pubbliche, come avvenuto in passato.

Secondo il think tank Ember, per raggiungere questo obiettivo sarà necessario modificare l’Atomic Energy Act e il Civil Liability for Nuclear Damage Act, consentendo una maggiore partecipazione del settore privato.

La collaborazione con gli USA

Il Primo Ministro indiano Narendra Modi discuterà del potenziale interesse finanziario delle aziende straniere (in particolare statunitensi) nel settore nucleare, in occasione della visita del Presidente Donald Trump. Non è un caso che il Paese, al momento, sia rimasto neutrale di fronte alla questione dei dazi e alla posizione assunta dall’Unione Europea. L’incontro al vertice si inserisce in un contesto più ampio che include tematiche commerciali, vendite di armi e questioni legate ai cittadini indiani espulsi dagli USA.

Boom globale del nucleare: l’India segue il trend

L’interesse globale per l’energia nucleare sta crescendo rapidamente, con oltre 40 Paesi, tra cui Indonesia e Filippine, pronti a lanciare o espandere progetti nucleari.

È questo il quadro internazionale in cui l’India ha pianificato di aggiungere 14,3 GW di capacità nucleare tradizionale entro il 2032 e, dal 2033, costruire cinque piccoli reattori modulari (SMR).

Il Paese, in realtà, aveva avviato un partenariato con gli Stati Uniti già 20 anni fa, ma le sei centrali nucleari previste nel 2019 non sono mai state costruite a causa di problemi legati alle normative sulla responsabilità civile. Ora, con le nuove riforme, questi progetti potrebbero essere sbloccati.

Tra i grandi gruppi industriali indiani a valutare il settore nucleare come opportunità di investimento vi sono Tata Power, Vedanta e Reliance Industries.

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