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Nuova rotta in Cina? Pechino pensa a ridurre i sussidi per le energie rinnovabili

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In Cina, dopo un 2024 da record per le installazioni di solare e eolico, il Governo potrebbe ridurre i sussidi per le energie rinnovabili. Il cambiamento segnerebbe un deciso cambio di passo rispetto alle politiche cinesi degli ultimi anni, rilanciando le logiche del mercato.

Cambio di rotta

Il Governo della Cina, dopo un 2024 da record per le nuove capacità in eolico e solare, potrebbe ridurre i sussidi che sostengono il mercato delle energie rinnovabili. Alla luce del ruolo che lo Stato ha avuto nella transizione ‘verde’ cinese, si tratterebbe di un inversione notevole. Nel confronto tra il 2023 e il 2024, per altro, la nuova capacità istallata è aumentata del 45% rispetto all’anno precedente.

Secondo l’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (IRENA), la Cina ha raggiunto quasi 887 Gigawatt (GW) di energia solare installata. Sei volte in più rispetto a quella degli USA. La Reuters ha spiegato come Pechino abbia in effetti raggiunto gli obiettivi in materia e dunque proverà a riorientare più verso il mercato gli investimenti energetici.

La stessa Commissione nazionale cinese per lo sviluppo e la riforma (NDRC) ha dichiarato che la capacità energetica pulita cinese di tutti i tipi ha raggiunto oltre il 40% del totale. In questi termini, è stato fondamentale il sostegno del sistema, a garanzia dei prezzi per l’energia rinnovabile immessa in rete.

Prospettive di consumo

Tale eventuale apertura (nuovamente) verso le logiche del mercato, è stata accolta con non poche preoccupazioni. Gli aumenti dei prezzi potrebbero infatti influenzare i consumi, anche al dettaglio.

Tuttavia, gli stessi rappresentanti della Commissione hanno espresso tutte le loro rassicurazioni sul tema. Dalle loro valutazioni, infatti, è emerso che non ci sarà alcun impatto sui prezzi per le utenze residenziali e per l’agricoltura. I prezzi dell’energia saranno “fondamentalmente gli stessi” dopo l’entrata in vigore del cambiamento. Tanto per le operazioni industriali, che per quelli commerciali.

Il piano dovrà essere implementato, attraverso la collaborazione con tutte le autorità locali. Tuttavia, delle sovvenzioni meno generose per i nuovi parchi solari potrebbero aumentare la pressione sull’industria cinese.

Questo, visto anche che l’eccesso di capacità rispetto alla domanda globale ha fatto crollare i prezzi dei pannelli solari, rischiando di portare al fallimento i produttori più piccoli. Le risposte arriveranno nelle prossime settimane, in attesa dell’evoluzione delle diverse situazioni all’interno del sistema internazionale.

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