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Paesi Baltici, addio alla dipendenza energetica dalla Russia

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L’uscita dei Paesi baltici dal sistema elettrico russo rappresenta un traguardo storico non solo per Estonia, Lettonia e Lituania, ma per l’intera Unione Europea. Questo passo,infatti, che segna l’inizio di una nuova era energetica per l’Europa, rafforza la sicurezza energetica della regione, favorisce l’integrazione delle rinnovabili e sancisce una maggiore autonomia strategica per il blocco comunitario.

Un Passo Storico per i Paesi Baltici

A partire dal 9 febbraio, Estonia, Lettonia e Lituania sono ufficialmente indipendenti dai sistemi elettrici di Russia e Bielorussia e pienamente integrate in quelli europei. I tre Paesi baltici hanno, infatti, completato con successo l’ingresso nel mercato energetico dell’Unione Europea, connettendosi alla rete continentale attraverso la Polonia. Si tratta di un traguardo epocale, che permette ai tre Paesi di gestire autonomamente le proprie infrastrutture energetiche secondo normative europee comuni e trasparenti.

Oltre a rafforzare la sicurezza dell’approvvigionamento per l’intera UE, la sincronizzazione delle reti elettriche facilita l’integrazione delle energie rinnovabili nel sistema, consentendo ai consumatori di beneficiare di una riduzione dei costi energetici.

Un duro colpo per Mosca

Prima di questa transizione, i Paesi baltici erano gli ultimi tre Stati membri dell’UE ancora dipendenti dalla rete elettrica russa e bielorussa. Il fatto che la frequenza elettrica fosse controllata da Mosca li rendeva vulnerabili alle pressioni geopolitiche del Cremlino. L’integrazione nella rete europea ha segnato, quindi, un passo decisivo per la loro indipendenza energetica, rompendo definitivamente i legami con il sistema elettrico russo e rafforzando la loro sicurezza nazionale.

Il sostegno della Commissione Europea

Il progetto di sincronizzazione con la rete europea ha ricevuto un sostegno senza precedenti dalla Commissione Europea, che negli ultimi 15 anni ha garantito un supporto politico, tecnico e finanziario fondamentale. Complessivamente, l’UE ha stanziato oltre 1,23 miliardi di euro in sovvenzioni attraverso il programma Connecting Europe Facility, coprendo il 75% dei costi di investimento. Ulteriori finanziamenti sono stati garantiti attraverso il Recovery and Resilience Facility per rafforzare le infrastrutture elettriche in Lettonia e Lituania.

Alla cerimonia ufficiale “Giornata dell’Indipendenza Energetica”, tenutasi in Lituania, erano presenti la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, il Commissario per l’Energia e l’Edilizia Abitativa Dan Jørgensen, il Commissario per la Difesa e lo Spazio Andrius Kubilius, insieme ai leader politici dei tre Stati baltici, della Polonia e ad altri attori chiave del progetto.

Il futuro dell’integrazione energetica

Per il futuro, la Coordinatrice Europea per i progetti di sincronizzazione del Baltico, Catharina Sikow-Magny, continuerà a collaborare con gli Stati membri della regione per completare gli aspetti rimanenti dell’integrazione. Tra i progetti di rilievo vi è la costruzione dell’interconnettore Harmony Link da 700 MW tra Lituania e Polonia, il cui completamento è previsto per il 2030.

Le parole di Ursula von der Leyen

La Presidente della Commissione Europea ha commentato l’evento con parole storiche:

Oggi si fa la storia: gli Stati baltici stanno accendendo l’indipendenza energetica. Le ultime reti elettriche in Europa ancora collegate alla Russia sono ora pienamente integrate nel mercato energetico interno dell’Europa, con il sostegno di oltre 1 miliardo di euro di finanziamenti europei nel corso degli anni. Le ultime linee elettriche rimanenti con Russia e Bielorussia saranno ora smantellate. Queste catene di linee elettriche, che collegano gli Stati baltici a vicini ostili, d’ora in poi appartengono al passato. Questa è libertà. Libertà da minacce e ricatti. Congratulazioni per l’inizio di questa nuova era.

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