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Eolico, Giappone: riviste le regole per le aste dell’offshore

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Il Governo del Giappone, nell’ambito di una completa rimodulazione della propria politica energetica, ha rivisto anche le regole per le aste dell’eolico offshore.

Nuove regole

Il governo del Giappone ha cambiato le regole sulle aste dell’eolico offshore (l’ultima volta era successo nel 2022), all’interno del rinnovamento della propria politica energetica. Lo ha riportato la Reuters, che ha spiegato come la misura sia arrivata in relazione all’attuale contesto globale.

L’impennata delle spese, per via della rigidità delle catene di fornitura e dall’inflazione, ha trovato nella flessibilità e nella semplificazione le due risposte più immediate. In generale, comunque, i margini di espansione del settore restano elevati. Questo, considerando per altro i primati che l’Asia ha raggiunto nel comparto delle rinnovabili.

Sul totale delle produzioni di elettricità – al 2023 – in Giappone dell’eolico derivava l’1,1% del totale (dati IEA). Con la semplificazione normativa – almeno nell’offshore – si punta ad un miglioramento complessivo, in linea con le tendenze regionali.

La misura della novità

Dopo diverse consultazioni, si è adottato questo piano, sotto l’egida dei ministeri giapponesi dell’Industria e del Territorio. Nel dettaglio si è stabilito un sistema di adeguamento dei prezzi dell’elettricità e un aumento del deposito cauzionale per coprire i ritardi.

Per garantire la riuscita del piano, il Governo aumenterà le coperture – per eventuali ritardi sulle tabelle di marcia – da 13.000 a 24.000 Yen per Kilowatt (Kw) di capacità di produzione di energia. Così facendo, le mancate forniture o quelle forniture non adeguate rispetto al momento dell’esigenza avranno comunque delle garanzie di base.

Le revisioni entreranno in vigore a partire dalla prossima tornata d’asta del Governo, la quarta. Potrebbero tuttavia trovare un’applicazione anche ai futuri aumenti dei costi per quelle aziende che hanno vinto le prime tre tornate. Il tutto, a patto che vengano soddisfatte alcune condizioni.

Attualmente, in effetti, se il costo della generazione aumenta dopo una richiesta d’asta giapponese, non può essere riflesso nel prezzo dell’elettricità venduta. La certezza normativa e un sistema numerico più efficiente sarà per le aziende del settore un incentivo per rilanciare gli investimenti in materia.

Secondo le nuove regole, sarà invece possibile incorporare fino al 40% degli aumenti dei costi di capitale, come turbine eoliche, cavi di trasmissione e costruzioni. Il calcolo sarà effettuato in relazione ai prezzi medi dell’anno che ha preceduto l’inizio dell’asta. In attesa dei primi riscontri, l’auspicio è il rilancio dell’intero comparto.

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