La Tengizchevroil, controllata della Chevron, ha cominciato le produzioni di petrolio nel Future Growth Project, in Kazakistan. La valorizzazione delle rotte energetiche centro asiatiche servirà alla compagnia statunitense per rafforzare la propria posizione sulle catene del valore esistenti. Si tratterà anche di espandere un settore, quello petrolifero, che per l’esecutivo di Astana è una fonte di entrate.
Rotte asiatiche del petrolio
La Tengizchevroil, affiliata alla multinazionale statunitense della Chevron (che ne controlla il 50%), ha annunciato l’inizio delle produzioni di petrolio presso il Future Growth Project (FGP), in Kazakistan.
Il progetto si trova nel giacimento petrolifero di Tengiz (il secondo più grande del Paese, sul Mar Caspio), a fronte di un obiettivo complessivo dell’arrivo di un mln di barili di petrolio equivalente al giorno. La quota ha dato seguito al completamento del Wellhead Pressure Management Project (WPMP) nel 2024, progettato per ottimizzare il campo e gli impianti di lavorazione.
Il Paese cha ha come capitale Astana ha una posizione geoeconomicamente centrale. Questo, in relazione alle proiezioni e alle catene del valore (energetiche e non solo), tra Occidente e Oriente, che collegano la stessa Asia all’Europa.
Prospettive economiche
In tale ottica, l’espansione del FGP servirà per aumentare la produzione di petrolio greggio di 260.000 barili al giorno, a pieno regime. Nel frattempo, si è registrata una crescita rispetto agli inizi dello scorso anno). Il modello scelto è stato quello cooperativo, a fronte delle necessità kazake di raccogliere valuta straniera.
Materialmente, i progetti FGP e WPMP hanno comportato l’istallazione di sistemi di alimentazione a Tengiz con cinque generatori a turbina a gas Frame 9. A questi, sono stati aggiunti quattro grandi treni di compressione con capacità di pompaggio aggiuntiva. Inoltre, si è costruito un nuovo centro di controllo e migliorata la gestione del gas acido.
Ad ogni modo, il Kazakistan dovrebbe compensare la sovrapproduzione come parte del suo impegno nei confronti dell’alleanza OPEC+.
Nella continua dialettica tra il mercato interno e l’esterno, dunque, l’esecutivo di Astanza continuerà certamente a puntare sul commercio e sui proventi del fossile. Oltre agli investimenti già citati, si punterà poi sul nucleare, in seguito al cambiamento della normativa in materia.