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La Chevron guarda gli idrocarburi della Grecia: in vista, possibili nuove esplorazioni

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Lo sfruttamento degli idrocarburi da parte di compagnie straniere, in Grecia, è divenuto un fulcro della politica energetica nazionale, come si è visto con le ultime scelte della Chevron. La multinazionale statunitense potrebbe infatti valorizzare la posizione e la conformazione della realtà greca nel Mediterraneo, tra il Mar Egeo e lo Ionio.

Il valore degli idrocarburi per la Grecia

Gli idrocarburi della Grecia hanno destato l’interesse della Chevron. La multinazionale statunitense s’inserirebbe all’interno di un mercato particolarmente proficuo. In effetti, le potenzialità estrattive sono tali – anche in termini di infrastrutturazione – che la Grecia potrebbe diventare un hub energetico dell’Unione Europea.

Per il momento intanto, secondo quanto ha riportato la Reuters, la Chevron ha presentato una manifestazione di interesse non vincolante per un blocco. Blocco che ha aperto la compagnia nazionale Hellenic Hydrocarbons and Energy Resources Management Company (HEREMA).

A sua volta – in linea con la direzione politica intrapresa negli ultimi anni – il Ministero greco dell’Ambiente e dell’Energia ha accolto con favore l’interesse. Prima del lancio di una gara d’appalto internazionale, però, si dovrà prima definire con precisione l’area da esplorare.

Il fattore geografico

In particolare, il quadrante da esplorare riguarderà due aree geografiche. Trattasi della porzione che va dal Sud-Ovest della Penisona del Peloponneso, fino ad Ovest dell’Isola di Creta. A sua volta, la Chevron espanderebbe le catene del valore nel Mediterraneo orientale, visto che ha assunto la gestione di giacimenti di gas in Israele ed è presente in Egitto e a Cipro.

Con la nuova gara d’appalto, l’area di ricerca per l’esplorazione aumenterà del 25%, pari a 11.000 chilometri quadrati (o 4.250 miglia quadrate).

La situazione internazionale degli ultimi tre anni e la seconda fase del conflitto russo-ucraino hanno dato alla Grecia queste grandi opportunità. Le quali – in linea con i dettami di REPowerEU – sono state declinate nell’ottica aumentare la domanda interna ma anche di favorire gli investimenti esteri (spesso in Dollari).

La Grecia ha inserito il gas naturale tra i combustibili di transizione e dunque la sua portata sarà ancora più nevralgica nei prossimi anni. Non è previsto nessun calo delle ricerche che anzi, visto lo scenario, aumenteranno. Contestualmente comunque, oltre a produrre piccole quantità di petrolio, è accresciuta la sua capacità di energia rinnovabile.

Nella scelta di diversificare le fonti di approvvigionamento, ogni singolo passaggio troverà riscontro nell’intero sistema. Per la Grecia, dunque, il rapporto con la Chevron potrà creare scenari altrettanto innovativi.

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