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Trump minaccia dazi all’UE: pressioni per acquistare gas e petrolio americano

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Mentre Biden cerca di posizionare gli Stati Uniti come leader nella lotta al cambiamento climatico, Trump punta a consolidare il ruolo del Paese come esportatore globale di combustibili fossili. Il presidente eletto sta, infatti, esercitando pressioni sull’Unione Europea affinchè aumenti l’acquisto di gas naturale liquefatto (GNL) e petrolio americano.

I nuovi target climatici di Biden e le pressioni di Trump

Mentre il presidente americano Joe Biden annuncia un aggiornamento ambizioso degli obiettivi climatici degli Stati Uniti, fissando nuovi target per ridurre le emissioni di gas serra ( 61-66% entro il 2035, un aumento significativo rispetto all’impegno precedente del 50-52%, fissato nel 2021), Donald Trump spinge sempre di più nella direzione opposta.

Il presidente eletto degli Stati Uniti, infatti, minaccia l’Europa di imporre dazi qualora i Paesi membri rifiutassero l’acquisto di gas naturale liquefatto (GNL) e petrolio americano. Il Tycoon, com’è ormai noto, non usa mezze misure e in un post sul social Truth ha dichiarato: “Ho detto all’Unione Europea che deve compensare il suo enorme deficit con gli Stati Uniti acquistando su larga scala il nostro petrolio e il nostro gas. Altrimenti sono DAZI fino in fondo!!!”.

America principale esportatore di GNL

Gli Stati Uniti si confermano come il più grande produttore mondiale di petrolio greggio, nonché principale esportatore di GNL. Attualmente, oltre la metà delle esportazioni di GNL americane è destinata all’Europa, che già rappresenta il mercato di riferimento per il carburante statunitense. Sfortunatamente, anche se l’ambizioso piano Biden, che tra le altre cose include una riduzione di almeno il 35% del metano utilizzato, punta ad accordi globali, il timore di ritorsioni commerciali ha già convinto alcuni Paesi acquirenti ad aumentare le importazioni di combustibili fossili dall’America. 

La reazione dell’Europa e l’alternativa al gas russo

Le minacce di Trump rievocano l’imposizione di dazi del 2017, durante il suo precedente mandato, quando tariffe sull’acciaio e sull’alluminio europei furono giustificate con motivazioni legate alla sicurezza nazionale. Da allora, l’UE ha adottato una strategia commerciale più solida, dotandosi di strumenti per contrastare pratiche coercitive.

Tuttavia, a causa degli scenari geopolitici configuratisi negli ultimi due anni, l’Europa ha più volte discusso di un potenziale incremento delle importazioni di GNL americano per diversificare gli approvigionamenti e garantire la sicurezza energetica. In particolare dopo la riduzione delle forniture di gas russo.

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha sottolineato:

Riceviamo ancora molto GNL dalla Russia. Perché non sostituirlo con il GNL americano, che è più economico e contribuisce ad abbassare i prezzi dell’energia?”.

I Paesi UE che hanno aumentato l’import di GNL americano nel 2024

Nell’ultimo anno sono stati diversi i Paesi europei che hanno deciso di aumentare le importazioni di GNL e petrolio dagli Stati Uniti. Tra i principali importatori vanno sicuramente citati Francia, uno dei maggiori importatori di GNL dagli Stati Uniti, Spagna, Paesi Bassi, Belgio, ma anche l’Italia. Più nel dettaglio, nel Bel Paese, le importazioni di GNL dagli USA sono aumentate significativamente negli ultimi due anni, con un incremento del 70% rispetto al 2022.

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