Il Gruppo della Banca europea per gli investimenti (Gruppo BEI) e la Commissione europea sosterranno nuovi progetti e investimenti sostenibili, in virtù di un accordo da 3 mld di Euro. La sinergia tra le due istituzioni servirà a mantenere alto il livello dell’operatività dei settori interessati, in linea con gli obiettivi comunitari.
Bioeconomia e progetti sostenibili
Il Gruppo della Banca europea per gli investimenti (Gruppo BEI) – con il supporto operativo della Commissione europea – ha deliberato un piano da 3 mld di Euro per bioeconomia e sostenibilità. La somma servirà per sostenere progetti di agricoltura sostenibile e interventi di mitigazione nei confronti degli eventi meteorologici più estremi. Non solo, aiuti arriveranno anche alla silvicoltura e alla pesca.
L’apporto che l’agricoltura può dare alla transizione ‘verde’ – si pensi solo al c.d. agrivoltaico – sia in termini economici che ‘simbolici’, è stato ovviamente oggetto di lunghe analisi. Per altro, in tutti quanti i comparti che saranno oggetto di nuovi impegni, un maggiore valore aggiunto lo porteranno la tecnologia e l’intelligenza artificiale (IA).
Dalla riduzione degli sprechi (acqua), alla razionalizzazione e efficientamento delle rese. È qui che le innovazioni hanno trovato grandi margini di profitto. Con loro, gli interventi del settore privato. Comunque, anche gli interventi (privati) più ambiziosi continueranno a necessitare di adeguate garanzie.
In quest’ottica, i prestiti del Gruppo BEI saranno integrati da altre istituzioni finanziarie partecipanti. Nel complesso, si sbloccheranno quasi 8,4 mld di Euro di finanziamenti – a lungo termine – per il settore della bioeconomia.
I vettori operativi
Dal punto di vista quantitativo, la misura ha rappresentato la più grande iniziativa di finanziamento della BEI in favore dell’agricoltura europea. Al centro, oltreché i ‘nuovi’ agricoltori, ci saranno le piccole e medie imprese (PMI) e le mid-cap (le quotate in un mercato azionario di media capitalizzazione).
L’arco della distribuzione sarà quello dei prossimi tre anni, con le firme sui primi prestiti che dovrebbero arrivare entro i primi sei mesi del 2025. Gli investimenti ‘verdi’ contribuiranno attivamente agli obiettivi di sostenibilità dell’Unione Europea.
Nella misura in cui si dovranno affrontare le sfide del futuro, a riprova della sinergia tra la Banca e la Commissione, si è definito uno stimolo economico all’interno di attività diverse ma interconnesse. In termini ‘ufficiali’, come voci, si sono rimarcate la salute del suolo, gli strumenti digitali, la gestione dell’acqua e la resilienza climatica.
Contestualmente, si punterà poi a rafforzare e a moltiplicare la formazione in pratiche agricole sostenibili, nonché – per l’appunto – l’acquisto di terreni da parte di giovani o nuovi agricoltori. A fronte della piena riuscita di quest’ultima misura, dovrebbe aumentare anche la quota del 12% di agricoltori europei di età inferiore ai 40 anni, tanto quanto la quota del 31,6% di donne.