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Dal MASE quasi 40 milioni di euro alle Regioni per impianti rinnovabili

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L’annuncio dato a margine della Conferenza Unificata Stato Regioni dal viceministro per l’Ambiente Vannia Gava, apre a nuove opportunità di investimento in ambiti come “sistemi di accumulo e forme di autoconsumo”, anche nell’ottica di procedere con una strategia integrata, in grado di coinvolgere governo centrale, enti locali e privati cittadini.

€38 milioni per nuove infrastrutture energetiche pulite

L’Italia avrà circa 40 milioni di euro in più da spendere in energia rinnovabile. A dichiararlo è  il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, che tramite il fondo destinato (fino al 2032) a progetti di decarbonizzazione e diversificazione energetica, mette a disposizione delle Regioni nuove risorse per installare impianti di energia rinnovabile. L’annuncio, fatto a margine della Conferenza Unificata Stato Regioni del 3 dicembre, dal viceministro all’Ambiente e Sicurezza Energetica Vannia Gava, pone l’accento su sistemi di accumulo e forme di autoconsumo al fine di sostenere gli enti territoriali nel percorso di transizione e di messa in sicurezza energetica.

Le risorse distribuite alle Regioni

Più nel dettaglio, la distribuzione delle risorse destinate ai territori regionali, segue i criteri del livello di conseguimento degli obiettivi annui di potenza installata, di impatto ambientale e del grado di concentrazione territoriale degli impianti rinnovabili. I finanziamenti sono così ripartiti: 

  • Lombardia 3,5 milioni; 
  • Puglia 3,5 milioni; 
  • Sicilia 3,5 milioni; 
  • Emilia Romagna 3,3 milioni; 
  • Sardegna 3,3 milioni; 
  • Veneto 3 milioni; 
  • Piemonte 2,6 milioni; 
  • Lazio 2,5 milioni; 
  • Toscana 2,2 milioni; 
  • Campania 2,1 milioni; 
  • Calabria 1,6 milioni; 
  • Marche 1,2 milioni; 
  • Basilicata 1,1 milioni; 
  • Abruzzo 1,1 milioni; 
  • Friuli Venezia Giulia 1 milione di euro; 
  • Umbria 920mila euro; 
  • Liguria 550mila euro; 
  • Molise 520mila euro; 
  • Valle d’Aosta 300mila euro.

Le sfide di una strategia integrata

Il conseguimento dei nuovi e ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione, derivanti dal quadro di riferimento europeo, rappresentano per l’Italia e per la sua economia una sfida molto ambiziosa, con ricadute non solo di tipo economico ma anche sociale, che richiedono un significativo impegno in termini di investimenti sia pubblici che privati. Come dimostrato su più fronti, una strategia intergrata, che coinvolga governo centrale, enti locali e privati, è dunque indispensabile in questa fase di transizione. In particolare, il ruolo delle Regioni diviene centrale per la penetrazione delle rinnovabili nel mix energetico attuale, ma anche per la creazione di nuove opportunità lavorative ed industriali. Ad oggi, queste ultime, oltre che da Stato, GSE e programmi locali, ricevono finanziamenti dal PNRR e da Fondi strutturali europei (FESR).

Investimenti necessari per il futuro: il PNIEC 2024

Ed è in questo contesto che il PNIEC 2024 stima che nei prossimi 7 anni, occorrano oltre 174 mld€ di investimenti aggiuntivi cumulati rispetto allo scenario a politiche correnti (un incremento del 27%). Tali investimenti, secondo il documento, dovrebbero essere indirizzati a soluzioni ad alto contenuto tecnologico e di innovazione, per incidere sia dal lato della trasformazione e dell’offerta dell’energia, sia da quello del suo utilizzo finale.

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