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Finanza climatica: il primato di Barbados

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La Repubblica di Barbados hanno completato un’operazione di finanza climatica senza precedenti, convertendo il debito per finanziare progetti di adattamento al cambiamento climatico.

Finanza climatica e finanziamenti

Grazie al supporto delle istituzioni internazionali, lo Stato insulare di Barbados ha definito un’innovativa operazione di finanza climatica. Secondo il portale della Banca europea per gli investimenti (BEI) – che ha partecipato al progetto – il Paese caraibico-orientale ha convertito il debito in essere, rimodulandolo in finanziamenti più accessibili.

In termini generali, si otterrebbero così 125 mln di Dollari in risparmi fiscali. Una cifra cospicua, che troverà impiego in nuovi progetti di sostenibilità. Saranno tutti principalmente volti al miglioramento e all’efficientamento della gestione delle risorse idriche, nonché ad aumentare la sicurezza idrica e alimentare nazionale.

In un periodo caratterizzato dall’aspro dibattito interno alla Cop29 di Baku, a proposito delle risorse che i Paesi più ricchi avrebbero dovuto elargire, le Barbados hanno legittimato un’altra via.

Per altro, la più orientale delle Piccole Antille, nel Mar Caribico – essendo per l’appunto un’isola – è soggetta a tutti i rischi connessi all’innalzamento dei mari. Da qui, l’importanza nevralgica dell’implementazione delle pratiche di mitigazione e adattamento.

Tra Europa e Sud America

Nel progetto finanziario sono stati coinvolti diversi attori. In primo luogo, in qualità di vettore a propensione regionale e locale, CIBC Caribbean. Insieme a questo istituto, hanno operato la BEI e la Banca interamericana di sviluppo (BID), ciascuna garante per 150 mln di Dollari, visti i 300 mln totali di garanzie per l’operazione di conversione.

La BID e dal Fondo verde per il clima (GCF) stanno concedendo un finanziamento iniziale totale di 110 mln di Dollari per il progetto, con 40 mln proprio da parte del GCF.

Al netto delle complessità tecniche, il dato più importante sarà l’impatto positivo per la vita nell’isola. Per quanto strano possa sembrare, Barbados è uno dei Paesi più poveri d’acqua (potabile) al Mondo, con una disponibilità idrica media pro capite quattro volte inferiore a quella globale. Ovviamente, questa situazione potrebbe peggiorare con il cambiamento climatico.

Ogni anno, inoltre, il Governo di Bridgetown deve importare un gran numero di generi alimentari, legittimando delle conseguenze negative sulla bilancia commerciale. Gli agricoltori non avrebbero in effetti a disposizione l’acqua necessaria per espandere la produzione agricola interna.

Quali cambiamenti

Grazie allo spazio fiscale ricavato, si potrà dunque creare un impianto per il trattamento delle acque reflue, sulla costa meridionale. Il sito, uno dei primi nei Caraibi, produrrà acqua di qualità, adeguata per l’irrigazione dei campi e per la ricarica delle falde acquifere.

Allo stesso tempo, si è prevista una serie di investimenti e di interventi per ridurre le perdite e migliorare il sistema fognario. La riduzione dell’inquinamento marino e delle acque sotterranee contribuirà a proteggere gli ecosistemi marini e le barriere coralline vicine. Evidenti, inoltre, saranno i benefici per la salute pubblica.

L’ambizione politica, ovviamente, non basterà per fermare il cambiamento. Oltre ad essere un esempio, però, potrà mitigarne molti degli effetti più nocivi, portando un grande aiuto nella vita di tutti i giorni.

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