Nel suo ultimo rapporto, Terna ha sottolineato come nel 2024, fin qui, siano stati aggiunti 6 Gigawatt (GW) di nuove capacità in rinnovabili, più che in tutto il 2023
Crescono le rinnovabili nel 2024
Nel suo ultimo rapporto, Terna (la società che gestisce la rete di trasmissione in Italia) ha evidenziato come la crescita delle rinnovabili nei primi dieci mesi del 2024 abbia superato tutto il 2023. In particolare, fino allo scorso Ottobre, si sono registrati 6 Gigawatt (GW) di nuove fonti ‘verdi’.
Più nel dettaglio, nei primi dieci mesi del 2024 la capacità rinnovabile in esercizio è aumentata di 6.042 Megawatt (MW), dei quali 5.482 MW di fotovoltaico. Tale valore ha superato di 1.489 MW (+33%) lo stesso arco temporale dell’anno precedente. Insieme a questo, l’intero 2023, dove la quota era stata di 5.800 MW.
Sempre con riferimento al 31 Ottobre – in Italia – si registrano 75,2 GW di potenza installata da fonti rinnovabili. Nello specifico, il solare costituiva 35,8 GW e l’eolico 12,9 GW.
Tendenze in atto
L’insieme dei dati di Terna ha evidenziato una tendenza positiva, dando un seguito a quello che il 2023 aveva rappresentato. Sia in termini di crescita delle rinnovabili nel mix energetico nazionale che delle nuove Comunità energetiche.
Rispetto invece alla domanda dell’energia elettrica, a livello progressivo si è registrato un aumento delle importazioni. Tra Gennaio e Ottobre 2024, in effetti, l’import netto è in cresciuto dell’1,6% rispetto ai primi dieci mesi del 2023. La produzione nazionale netta è risultata pari a 21,5 mld di Kilowattora (kWh) e le fonti rinnovabili hanno coperto il 41,2% della domanda elettrica (al 35,3% a Ottobre 2023).
Contestualmente, è interessante rimarcare come, sempre nei dieci mesi del 2024, le fonti rinnovabili abbiano coperto il 42,8% del fabbisogno. Un anno fa, nel medesimo periodo, la percentuale relativa era del 37%.
Al contempo, tuttavia, ci sono stati alcuni numeri in calo. Per esempio, si è segnalata la diminuzione della fonte eolica (-26,5%, a causa della scarsità di vento) e di quella geotermica (-4,8%). Pur ovviamente ragionando di media e dunque con delle differenze di carattere territoriale, l’analisi di Terna ha posto l’accento sul cambiamento in atto nel ‘Sistema Paese’ Italia.