ExxonMobil e LG Chem hanno siglato un memorandum of understanding sul litio, con una particolare attenzione alle direttrici del mercato americano.
Nuova sinergia per le batterie negli USA
ExxonMobil Corporation e LG Chem hanno firmato un accordo non vincolante per la fornitura di 100.000 tonnellate metriche di carbonato di litio. La compagnia statunitense invierà la materia prima direttamente all’impianto di catodi della LG Chem in Tennessee.
L’azienda chimica sudcoreana (parte del Gruppo LG) ha investito largamente in questo sito. L’obiettivo è farlo diventare, nel suo genere, il più grande di tutti gli Stati Uniti, con una capacità produttiva annuale di 60.000 tonnellate. In questi termini, l’intesa della proiezione è proprio al medio-lungo periodo.
Tant’è che la modalità è stata quella dell’off-take, ossia un accordo con il quale il produttore (venditore) s’impegna verso l’acquirente. L’impegno, però, prevede che vi siano determinate quantità di prodotti, con dei prezzi stabiliti e per un determinato numero di anni. Conseguentemente, ci sarebbero maggiori tutele dalle oscillazioni repentine del mercato.
Geopolitica delle batterie
La ExxonMobil ha annunciato che l’implementazione della sinergia porterà al rafforzamento della catena di approvvigionamento di minerali critici nel terrritorio statunitense. Lo ha riportato anche la Reuters.
Questo settore ha infatti visto aumentare la competizione (commerciale e geopolitica) su scala globale. Attualmente, la Cina è arrivata da sola a controllare il 70% circa del mercato mondiale, ma gli USA, da parte loro, hanno ampiamente lanciato la sfida.
Entro il 2030 Washington vorrebbe legittimarsi in qualità di unico vero competitore di Pechino. In questo senso, la sinergia tra ExxonMobil e LG sarà nevralgica. Del resto, la Sud Corea è dalla fine della Seconda Guerra Mondiale una delle più salde alleate degli statunitensi (insieme al Giappone), ricoprendo oggi un ruolo cardine, nell’Asia, in funzione anti-cinese.
I dettagli dell’accordo
Nel dettaglio comunque, le due imprese hanno scelto, almeno inizialmente, di non vincolarsi (‘non-binding‘). Per le decisioni finali di investimento si dovranno vagliare ulteriori fattori. Non ultimo, il fatto che la pianificazione aziendale debba avvenire all’interno di un quadro normativo certo, che valorizzi la competitività della filiera e della merce.
Per la produzione del minerale, si utilizzerà la tecnologia DLE o “estrazione diretta del litio“, che consente di risparmiare acqua, minimizzando gli effetti di desertificazione e l’emissione di anidride carbonica. A fronte della prospettiva notevole di profitti, non si è comunque tralasciato – nei limiti del possibile – l’aspetto della sostenibilità ambientale.
