Il solare termodinamico (CSP) sembrerebbe offrire un sistema di accumulo molto più economico delle classiche batterie al litio, emergendo dunque in termini di competitività.
Confronti e alternative
Sul mercato degli accumulatori, il solare termodinamico o energia solare a concentrazione (CSP) potrebbe ergersi a valida alternativa rispetto alle ‘classiche’ batterie al litio. Lo ha sottolineato GreenMe, spiegando come la tecnologia potrebbe riscrivere la competizione nelle rinnovabili, anche in confronto al settore del fotovoltaico.
In chiave futura, dunque, le catene di approvvigionamento del litio e della sua lavorazione, nonché l’intera filiera, potrebbero essere soggette ad una relativa rivalutazione. Nonostante il CSP non sia ancora realmente decollato, può per l’apppunto contare sulla potenzialità della propria tecnologia.
In particolare, poiché i raggi solari vengono concentrati attraverso un sistema di specchi, riscaldando poi il fluido che sta nel ricevitore. Questo transita poi a uno scambiatore di calore e infine alimenta una turbina (a vapore o a gas) per produrre elettricità. L’accumulo di energia è economico ed è in grado di stabilizzare la rete, meno sensibile alle diverse variabili rispetto al normale fotovoltaico.
La struttura del sistema
La competitività in prospettiva del CSP deriverebbe dunque dalla sua struttura. Una struttura che è imperniata intorno ad uno o più pannelli solari – contenenti un liquido termoconvettore refrigerante ad alta efficienza – messi a sistema con il compressore e il condensatore. Insieme, il compressore e il condensatore funzionano come una pompa di calore.
Questa tipologia di pannelli, ammesso che la temperatura esterna sia superiore ai meno cinque gradi centrigradi, non ha altre limitazioni di sorta. Dunque, è in grado di funzionare anche di notte, oppure se le radiazioni solari dei raggi non sono continue e prolungate.
Contestualmente, rispetto alle batterie, gli accumuli di energia arriverebbero addirittura ad essere cento volte meno costosi e certamente molto più flessibili.
Tuttavia, il grande ostacolo, prima del possibile approdo generale sui mercati, è che servono dei parametri uguali per tutti, garanti della sicurezza e della competitività del prodotto. Resta questa la grande sfida per il futuro prossimo, nell’ottica di un ennesimo, possibile, cambiamento nel settore degli accumulatori, ossia il fulcro della gestione su larga scala delle rinnovabili.