L’implementazione del solare e del fotovoltaico in Italia dipenderà molto dal coordinamento degli impianti e dall’integrazione con l’Intelligenza Artificiale.
Il valore del Solare
Il futuro del solare e del fotovoltaico in Italia seguirà una doppia direttrice, tra la capacità di coordinamento sistemico e il valore aggiunto che darà l’intelligenza artificiale. Come ha sottolineato Build News, l’obiettivo di riferimento resta la triplicazione della capacità di generazione di rinnovabile entro il 2030. In questi termini si raggiungerebbero 11,2 Terawatt (TW) complessivi.
Secondo l’Agenzia Internazionale per le energie rinnovabili (IRENA), però, di questi almeno 8,5 TW dovrebbero derivare da fotovoltaico e da eolico offshore. Da parte sua, l’Italia ha da tempo recepito tale ‘indicazione’, supportandola attivamente e cercando la razionalizzazione della materia attraverso gli interventi del legislatore.
La capacità italiana installata di impianti fotovoltaici ha superato i 30 Gigawatt (GW) nel 2023, segnando un incremento del 21% rispetto al 2022 (dati ENEA). Tuttavia, la discontinuità delle radiazioni solari rappresenta ancora una delle principali sfide nella gestione della produzione di energia fotovoltaica.
Tra norme e tecnologie
Dal punto di vista ‘normativo’, lo scorso anno l’ENEA ha promosso una specifica iniziativa, in accordo con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. L’idea di base era quella di istituire un sistema che raccogliesse le principali innovazioni in materia di solare, così da sostenere una filiera nazionale ed europea.
Il legislatore ha recepito la proposta con il Decreto Energia (D.L. 181/2023, poi convertito con la Legge 11/2024), istituendo il Registro dei Moduli Fotovoltaici. Tale strumento, gestito dalla stessa ENEA, è finalizzato al potenziamento dell’intero settore produttivo in Italia. Il registro fungerà da raccordo per gli investimenti privati, in quanto classificatore dei moduli sulla base di tre diverse categorie.
Su queste (produzione nei Paesi dell’UE; produzione integrale in UE; celle avanzate e tecnologie innovative), le aziende potranno orientare le loro scelte verso le tecnolgie più efficienti. Dalla sinergia tra la semplificazione e le migliori rese, si potranno ottenere dei prodotti più competitivi, garantendo nuove quote sui mercati.
Verso una gestione sempre più intelligente
L’altro elemento cardine per affrontare la complessità del tema è l’apporto dell’Intelligenza Artificiale (IA) nel comparto dello stoccaggio e dunque della gestione. L’assunto secondo cui la transizione energetica e quella digitale siano complementari si è riflettuto nelle più recenti ricerche dell’ENEA. Con la tecnologia è possibile migliorare l’accuratezza delle forniture, in funzione della qualità delle radiazioni.
L’Agenzia ha infatti sviluppato dei modelli meteorologici che stimano la produzione di energia fotovoltaica, abbinati a un algoritmo di apprendimento automatico (machine learning). L’integrazione dei dati storici di generazione, potrà aumentare l’accuratezza della previsione, in relazione alla generazione fotovoltaica.
La stessa ENEA ha ribadito come dall’implementazione di questa nuova metodologia, i vantaggi siano notevoli, sia in termini di versatilità che di applicabilità. La direzione intrapresa è quella di un circolo virtuoso, nella misura in cui le garanzie di efficienza dell’IA aumenteranno la domanda di energia e dunque la necessità di fonti alternative.