Gli USA potrebbero sostenere il nucleare in Polonia, dal momento che si tratterebbe di un progetto nuovo, rispetto al quale cominciare dalla base.
Le basi del programma nucleare polacco
L’interesse della Polonia per il nucleare – come parte del programma ‘PEP2040’ – potrebbe trovare negli USA un sostegno fondamentale. Secondo la Reuters, infatti, la U.S. International Development Finance Corporation (DFC) starebbe studiando la possibilità di investire nel piano più di 4 mld di Zloty (circa 975,7 mln di Dollari).
Questi fondi servirerebbero almeno per avviare la costruzione della prima centrale – sulla costa del Mar Baltico – il cui prezzo stimato raggiungerebbe i 150 mld di Zloty (34,6 mld di Euro). Per realizzare il progetto, la Polonia ha scelto la Westinghouse Electric, una delle più importanti aziende del settore. L’impianto dovrebbe essere operativo dal 2040.
Del resto, per ridurre la dipendenza dalle fossili e abbassare le emissioni, il Governo polacco ha ritenuto il nucleare fondamentale nell’ottica della diversificazione del mix energetico. Con la transizione ‘verde’, il mercato offrirà diverse opportunità di investimento che a loro volta richiederanno delle infrastrutture adeguate.
Lo scenario di riferimento
L’interesse degli Stati Uniti per il futuro energetico di Varsavia si è affiancato a quello della Banca europea per gli investimenti (BEI). Quest’ultima ha infatti concesso diversi finanziamenti alla Polonia. L’insieme delle due direttrici ha confermato il valore della regione baltica per gli equilibri geopolitici dell’Europa.
Per altro, la società responsabile dello sviluppo dell’energia nucleare, la Polskie Elektrownie Jądrowe (PEJ) potrebbe definire un altro sodalizio, sempre con gli USA. In effetti, l’agenzia governativa del credito Export-Import Bank (Exim Bank) ha già espresso il proprio interesse a contribuire con circa 70 mld di Zloty (17,08 mld di Dollari).
Vista la centralità del settore – considerando le varie filiere produttive connesse – le relazioni tra Stati Uniti e Polonia non hanno solo una dimensione finanziaria. Un assunto, quest’ultimo che – sempre alla Reuters – ha rimarcato lo stesso Wojciech Rosinski, direttore della divisione finanziaria della PEJ.
Dall’analisi di Rosinski è emerso, una volta di più, come la geo-economia e la diplomazia energetica possano incidere sui rapporti internazionali, rafforzandoli.