A Torino, dalla sinergia tra il Politecnico e Officine Grandi Riparazioni (OGR) nascerà una Comunità Energetica Rinnovabile (CER), per lo scambio di energia tra gli edifici circostanti.
Nuove direttrici energetiche in Piemonte
A Torino, il Politecnico e Officine Grandi Riparazioni (OGR) hanno formalizzato l’accordo per avviare una Comunità Energetica Rinnovabile (CER). L’infrastruttura servirà per interconnettere gli edifici circostanti, consentendo lo scambio e la condivisione dell’energia.
Il Piemonte, dunque, seguirà l’esempio di altre regioni, quali l’Umbria (Gubbio) e l’Emilia Romagna (Parma) dove tali sistemi hanno trovato la piena implementazione. Le comunità costituiscono una delle principali modalità operative per tradurre nella prassi, in relazione a dei termini sistemici, i dettami della transizione energetica.
L’utilizzo delle rinnovabili, l’elettrificazione, la gestione ‘intelligente’ delle reti e l’efficientamento energetico sono tutte soluzioni per affrontare le complesse sfide ambientali. Allo stesso tempo, per le imprese, sono un’opportunità di diventare più sostenibili, innovative e competitive.
Aspetti tecnico-operativi del progetto
Dal punto di vista operativo, tra gli edifici dell’Ateneo e quelli delle Officine, sarà condivisa energia rinnovabile in surplus autoprodotta. Grazie all’installazione di nuovi impianti fotovoltaici al centro di Torino, l’obiettivo sarà rendere il sistema pienamente operativo per il 2025. Inoltre, l’iniziativa intende concretizzare le competenze e le conoscenze già acquisite e sviluppate in ambito accademico.
Il programma ufficiale è stato presentato dal Rettore del Politecnico di Torino, Stefano Corgnati e dal capo delle OGR, Davide Canavesio. Contestualmente, si è definita la creazione di un nuovo soggetto giuridico, deputato a gestire e supervisionare l’intero processo realizzativo della CER.
Di base, il progetto è aperto al supporto anche di altri enti che vorranno aderire all’iniziativa per condividere l’energia rinnovabile e massimizzare i benefici derivanti.
L’insieme di tali benefici non è solo ‘simbolico’, bensì sarà importante per l’ambiente e la cittadinanza, come pure per l’economia. Ci sarà infatti un preciso incentivo (una tariffa premio), erogato sull’energia condivisa.