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Il litio del Nevada potrà ridisegnare il mercato delle batterie?

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Lo US Bureau of Land Management (BLM) ha definitivamente approvato il progetto per la miniera della Iooner in Nevada, il cui litio potrebbe ridefinire il mercato delle batterie.

Il ruolo batterie

Il litio del Nevada potrebbe rimodulare i mercati delle batterie, rilanciando in questo senso il confronto geo-economico tra Stati Uniti e Cina. Come ha riportato Mining.com.au, lo US Bureau of Land Management (BLM) ha infatti dato il via libera alla miniera della Iooner, 362 chilometri a Nord di Las Vegas.

Costituita nel 2001, con quartier generale a Sydney, l’azienda si è specializzata nelle forniture di litio e boro. Con il Rhyolite Ridge Lithium-Boron Project del Nevada, mira ad espandersi anche in qualità di estrattrice e produttrice. Il sito – programmato per uno sfruttamento di ventisei anni – dovrebbe contribuire ad alimentare circa 370.000 veicoli elettrici (EV) all’anno.

Tra questi, anche quelli della Ford, dallo stabilimento della BlueOvalSK (consorzio tra Ford e SK Innovation) in Kentucky. Non solo. La società mineraria con base in Australia, inoltre, nel 2022 ha concluso un accordo commerciale con Prime Planet Energy & Solutions, sodalizio tra Toyota e Panasonic.

Una volta estratto, il minerale sarà lavorato in loco, risparmiando così sui costi del trasporto (e della logistica). Conseguentemente, la Ioneer potrà produrre in modo più rapido ed efficiente il carbonato di litio, fulcro nella catena di fornitura delle batterie per gli EV.

Scenari di mercato

I lavori dovrebbero partire l’anno prossimo, a fronte di una prima produzione prevista per il 2028. Si è poi stimata la creazione di 500 posti di lavoro durante la fase di costruzione e 350 durante la fase operativa del progetto. Da valutare, la funzione di volano del piano per l’industria estrattiva degli Stati Uniti.

Un piano, quest’ultimo che si intersecherà con il mercato della mobilità elettrica, a sua volta al centro dei dubbi di molti analisti di mercato per via dei suoi effettivi margini di crescita. Non pochi di loro, infatti, hanno sostenuto che il futuro dei veicoli sarà quello dei carburante sintetici e degli ibridi. Molto meno delle unità totalmente elettriche.

L’ambizione statunitense è infatti quella di avvicinarsi alla Cina. La sfida resta comunque complessa, considerando che ancora oggi, il 70% della capacità mondiale è di proprietà cinese. L’implementazione delle misure fiscali deliberate nell’Inflaction Reduction Act (IRA) e le nuove scoperte ‘morfologiche’ potrebbero però avere una notevole portata. Già stimato un abbassamento sensibile dei costi, i quali entro il 2029 arriverebbero ad un livello inferiore rispetto a quelli del Paese asiatico.

Per questo, dal litio e dal boro del Nevada, comincerà una nova fase delle relazioni industriali, fondamentale per l’economia del futuro.

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