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Dalla BEI, € 650 mln a ETB per l’isola energetica Princess Elisabeth

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La Banca europea per gli investimenti (BEI) e l’Elia Transmission Belgium (ETB) hanno siglato un accordo per una linea di credito da 650 mln di Euro, a supporto dell’isola energetica Princess Elisabeth.

Un nuovo pilastro della transizione in Europa

La Banca europea per gli investimenti (BEI) garantirà all’Elia Transmission Belgium (ETB) un finanziamento da 650 mln di Euro, destinato alla prima fase del progetto per l’Isola Princess Elisabeth. Sostenuta dall’iniziativa REPowerEU, si tratta della prima isola energetica del Mondo. Contribuirà a portare grandi quantità di energia eolica, dal Mare del Nord fino ai centri di consumo terrestri.

L’accordo avrà una portata fondamentale per la sicurezza energetica dell’Unione Europea, dando vigore al Mare del Nord ‘connettore’, hub delle rinnovabili in Europa. Una prospettiva sulla quale a più riprese si sono soffermati gli stessi Paesi rivieraschi. E di nuovo, si è confermato il ruolo propulsivo della BEI nell’implementazione della transizione ‘verde’, in ottica 2050.

Visti i delicati scenari internazionali, la vera chiave di volta sarà nella capacità di diversificare e integrare sempre di più, a livello regionale, le catene di approvvigionamento energetico. È questa la direzione della Princess Elisabeth Island, secondo l’idea di volano che l’ha caratterizzata.

Caratteristiche tecniche

Piattaforma artificiale (in una superficie di circa sei ettari), la Princess Elisabeth sarà costruita tra il 2024 e il 2027, a circa 45 chilometri dalle coste del Belgio. Più precisamente, all’interno dell’omonima zona eolica (per l’appunto denominata Principessa Elisabetta) che ospita diversi parchi eolici offshore. Qui, entro la fine del 2026, sarà attivata una nuova capacità complessiva di 3,5 Gigawatt (GW).

L’isola, inoltre, disporrà di un piccolo porto, nonché di un eliporto, per consentire alle squadre della manutenzione di accedervi facilmente.

L’elettricità prodotta, poi, sarà trasmessa verso la terraferma, grazie ai 300 km di cavi a corrente alternata (HVAC) che saranno istallati intorno al sito. A questi, si aggiungono circa 60 km di cavi a corrente continua (HVDC). In tale ottica, l’infrastruttura servirà a far confluire tutti i cavi delle strutture eoliche. Presenti e future. Si potrebbero così evitare nuove dispendiose pose sul fondale marino.

Un investimento mirato. In effetti, entro il 2050 gli impianti che sfruttano l’energia del vento nel Mare del Nord dovrebbero arrivare a produrre 300 GW. Tutti gestibili direttamente dall’isola ‘centrale’.

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