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La domanda dei metalli per le batterie e il valore della mobilità elettrica

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La mobilità contemporanea, nel passaggio dal motore termico all’unità elettrica o ibrida, sta ovviamente influenzando la domanda dei metalli, oltre ovviamente al mercato delle batterie.

Cambiano i mercati

Il mercato e la domanda di metalli – in particolare di litio, nichel e cobalto – hanno trovato nella mobilità elettrica una variabile centrale. Tuttavia, i prezzi di questi tre componenti, fondamentali per le batterie dei veicoli elettrici (EV) hanno raggiunto livelli minimi. Tanto che la produzione starebbe rallentando, causando il rinvio di diverse commesse.

Questa tendenza, in parte, è dovuta ad un problema di eccesso di offerta, viste le esplosive impennate dei prezzi – nel 2021 e 2022 – ma ha avuto una sua rilevanza anche a livello della domanda. Come ha scritto la Reuters, riportando un’analisi della società di consulenza Rho Motion, la transizione dal motore a combustione interna non si è affatto arrestata.

Il tutto, sebbene le vendite globali di veicoli di ultima generazione siano aumentate del 20% su base annua, nel periodo Gennaio-Agosto. Secondo tali presupposti, il quadro complessivo che si sta strutturando è sempre più composito e si interseca con l’andamento dei prezzi.

I dilemmi della mobilità elettrica

Gli acquisti dei veicoli totalmente elettrici – a batteria pura (BEV) – non si sono allineati alle aspettative. Globalmente, si è assistito ad un rallentamento del 10%, su base annua, nei primi otto mesi del 2024. Decisive sono state le preoccupazioni dei consumatori (almeno in Europa) sull’autonomia limitata e le infrastrutture di ricarica.

Al contrario, la Rho Motion ha rimarcato l’aumento, per il 46%, nelle vendite degli ibridi plug-in (PHEV). Non è un dettaglio da poco, considerando il ruolo che in questi sistemi hanno mantenuto i motori a combustione interna, in sinergia con il pacco batterie. Le quali, poi, possono da sole fornire l’energia necessaria per movimentare il veicolo.

La Cina, il principale mercato del settore, si è portata ‘ai vertici della classifica di riferimento’, proprio grazie alla diffusione dei mezzi con autonomia estesa (EREV), da oltre oltre 1.000 chilometri (621 miglia). Secondo l’Adamas Intelligence, gli EREV hanno raggiunto quota 31% di tutti i commerci di ibridi plug-in in Cina. Un successo analogo dovrebbero ottenerlo anche in Europa e negli Stati Uniti.

Il fattore tecnologico

Contestualmente all’evoluzione del mercato e prima che delle vendite, le fasi di ricerca e di sviluppo sono il tassello fondamentale. Il tema dirimente, pivotale nell’automotive di oggi, è quello delle batterie, soprattutto per quello che concerne la loro efficienza. Quest’ultima, in relazione al peso (nella ripartizione delle masse) ne determina la competitività.

A cambiare la rotta ci hanno pensato gli accumulatori al litio-ferro-fosfato (LFP). Da soli, nel 2023, hanno rappresentato circa il 40% della domanda di batterie, più del doppio della quota registrata nel 2020 (dati IEA). Anche in questo comparto, davanti a tutti si è issata la Cina, nella misura in cui i due/terzi delle (nuove) vendite dei mezzi elettrici userà LFP.

Il prossimo passaggio potrebbe essere rappresentato dai carburanti sintetici. In quel caso, gli scenari si ridisegnerebbero quasi del tutto, con conseguenze sui prezzi dei metalli e delle fonti energetiche.


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