Dall’allineamento di due veicoli spaziali, uno della NASA l’altro in missione congiunta per Agenzia Europea dello Spazio (ESA) e NASA, si è approfondito il fenomeno del vento solare.
Vento solare
Lo spazio come vettore dell’energia e la variabile del vento solare. Su questa materia si stanno concentrando i ricercatori, alla luce di un recente allineamento di due veicoli spaziali. Uno della NASA e l’altro di una missione congiunta per conto dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e della stessa NASA.
Sulla base di questo ‘incontro’ sembrerebbe infatti possibile rispondere ad un dilemma sul quale gli astronomi si sono interrogati negli ultimi sessant’anni. In particolare, come fosse possibile che il vento supersonico del Sole – un flusso di particelle energetiche che si dirige verso il sistema solare – continuasse ad essere carico dopo aver lasciato la grande stella.
Da qui l’ipotesi, pubblicata in un articolo sulla rivista Science, che i venti solari più veloci siano alimentati da ‘deviazioni’ magnetiche. Ossia, grandi pieghe nel campo magnetico del Sole. Come si evince dalla mole delle missioni, i margini di studio sono notevoli.
Energia dallo spazio
In particolare, se si pensa alle possibili implicazioni rispetto ai [c.d] space-based solar power systems, studiati da decenni e ormai centrali per la decarbonizzazione, ma anche in ambito militare. Rispetto ai soggetti spaziali, poi, i venti solari (che si muovono alla velocità di 2 mln di km all’ora) possono apportare dei danneggiamenti – influenzando il meteo spaziale – o causare interferenze.
Dal punto di vista tecnico, l’energia solare irradiata oltre l’atmosfera – proprio perché non filtrata – ha un’intensità maggiore, se paragonata a quella dei raggi che raggiungono la Terra. Inoltre, è illimitata perché non risente dell’alternarsi della notte e del giorno, delle intemperie terrestri, né di potenziali attacchi fisici.
Una volta trasformata in elettricità, la si può indirizzare in quantità diverse, verso qualsiasi punto della Terra. Basta che vi si trovino le Rectenne (speciali antenne che convertono direttamente le microonde in corrente continua). Nel legame tra i venti solari e l’energia extra-atmosferica, sarà dunque possibile continuare ad implementare questa fonte. Con questa, tutte le ricadute civili e per l’industria della difesa.