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Spazio a biometano e idrogeno nel primo Transition Plan di SNAM

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Scenari energetici a lungo termine, coerenti con il contesto nostrano ed europeo, e l’impegno dell’azienda per la decarbonizzazione. Sono queste le peculiarità principali del documento approvato dal Cdm di Snam, il primo vero piano di transizione verso il Net Zero del leader energetico.

Il primo Transition plan dell’azienda

Snam ha presentato il primo Transition Plan dell’azienda, una roadmap trasparente per delineare in maniera definita e sistematica gli obiettivi al 2050, e le relative azioni e risorse per sostenere la transizione energetica del Gruppo.

Il documento, approvato dal Consiglio di Amministrazione il 17 ottobre, si basa su scenari energetici a lungo termine ed evidenzia l’impegno di Snam per la decarbonizzazione e il miglioramento della biodiversità, in coerenza con la strategia e il profilo di investimenti della società. L’idea è quella di aggiornarlo costantemente, in modo da riflettere l’evoluzione del sistema energetico, in coerenza con il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) 2024 ed il panorama energetico europeo. 

A rischio sottoutilizzo solo 1% dei gasdotti

Il piano fornisce una valutazione approfondita dei rischi in tutti gli scenari, confermando la resilienza del modello di business multi-molecola di Snam. Tutti gli investimenti per lo sviluppo della rete sono sottoposti ad analisi costi-benefici richieste dal regolatore e, in numerosi casi, a una consultazione pubblica per garantire che siano necessari e nell’interesse del sistema.

Secondo i dati divulgati solo l’1% dei gasdotti presenta un rischio di sottoutilizzo fino al 2040 e meno del 10% nel 2050. La regolazione, il ruolo critico degli asset e le opportunità di un loro repurposing, combinate con la posizione dell’Italia al crocevia dei flussi energetici verso l’Europa, supportano la visione di Snam di diventare un operatore paneuropeo multi-molecola nel lungo periodo.

Il ruolo chiave di biometano, idrogeno e CCS

Ma in che modo Snam è impegnata nella decarbonizzazione del sistema energetico? Il leader del settore fa leva soprattutto sullo sviluppo di biometano, idrogeno, cattura e stoccaggio del carbonio ed efficienza energetica. Questi sforzi sono supportati da un solido programma di investimenti di 26 miliardi di euro per il periodo 2023-2032. La prima parte dal 2023 al 2027, con 11,5 miliardi di euro (al netto dei finanziamenti pubblici), è focalizzata sul mantenimento dell’affidabilità e della resilienza degli asset a livello mondiale, combinata con la contemporanea riduzione della loro impronta di carbonio. Nel lungo periodo (2028-2032), le opportunità di investimento complessive saranno pari a 14,5 miliardi di euro, per supportare l’evoluzione del sistema energetico, incluso il repurposing delle infrastrutture esistenti verso un sistema multi-molecola. In particolare, lo scale-up della dorsale H2 e il progetto Ravenna CCS, insieme all’accelerazione dello sviluppo delle stazioni di compressione a doppio combustibile, porteranno a un aumento significativo del capex allineato alla tassonomia UE dal 37% (2023-2027) al 52% (2028-2032).

Due pilastri principali

Riduzione delle emissioni e minimizzazione dell’impatto sulla biodiversità, questi i due pilastri su cui si baserà il percorso di Snam verso il Net Zero. Come parte della sua strategia climatica, l’azienda fa sapere che è fermamente impegnata a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2040 (per le emissioni c.d. scope 1 e 2) e il Net Zero per tutte le emissioni, incluso lo scope 3, entro il 2050. Le emissioni di CO2 sono già diminuite del 10% rispetto al 2022, mentre per il 2024 si prevede una riduzione di circa il 20%. Coerentemente con questo percorso, Snam si impegna a raggiungere il -25% entro il 2027, il -40% entro il 2030 e il -50% entro il 2032. Anche la riduzione delle emissioni di metano rappresenta una priorità chiave: Snam ha già registrato una riduzione del -57,5% nel 2023 rispetto al 2015 e sta già lavorando sui prossimi obiettivi: -64,5% entro il 2027, -70% entro il 2030 e -72% entro il 2032.
“Il primo Transition Plan di Snam fornisce un set completo di iniziative, metriche e KPI per supportare una transizione credibile verso il Net Zero al 2050. Nel complesso percorso verso il Net Zero, questo è il momento giusto per agire attraverso una roadmap di sostenibilità a tutto tondo con un percorso solido e attendibile verso le emissioni Net Zero e un impatto positivo sulla natura. Una quota crescente di finanza sostenibile ci aiuterà a raggiungere i nostri ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione” ha dichiarato l’Amministratore Delegato Stefano Venier.

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