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Idrogeno, €994 milioni per sei aziende italiane. Pubblicato il Decreto IPCEI Hy2Infra

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994 mln per le aziende italiane coinvolte nel terzo progetto comunitario per favorire lo sviluppo di una catena del valore dell’ Idrogeno. I soggetti beneficiari di IPCEI Hy2Infra possono presentare la domanda per accedere ai fondi dal 12 novembre al 14 gennaio 2025.

LEGGI IL DECRETO

Via libera al decreto attuativo

Pubblicato il Decreto attuativo del MIMIT che mette a disposizione delle aziende italiane 994 milioni di euro per portare avanti progetti infrastrutturali nella filiera dell’Idrogeno.

Si tratta del provvedimento che mette nero su bianco le disposizioni dell’Unione Europea in fatt di aiuti di Stato a sette Paesi (Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo e Slovacchia) a sostegno della realizzazione del terzo importante progetto sulle innovazioni applicative per la creazione di una catena del valore europea dell’Idrogeno (IPCEI). Per accedere alle agevolazioni è necessario presentare domanda al Ministero delle Imprese e del Made in Italy entro il 14 gennaio 2025. L’apertura del bando è prevista per il prossimo 12 novembre.

Gli obiettivi di IPCEI Hy2Infra

IPCEI Hy2Infra, che ha avuto lo scorso febbraio il via libera dalla Commissione UE, andando ad integrare il primo e il secondo IPCEI sulla catena del valore dell’idrogeno, prevede in particolare: 

  • la realizzazione di 3,2 GW di elettrolizzatori su larga scala per la produzione di idrogeno rinnovabile;
  • la realizzazione di condotte di trasmissione e distribuzione dell’idrogeno nuove e riconvertite per circa 2.700 km;
  • lo sviluppo di impianti di stoccaggio dell’idrogeno su larga scala con capacità di almeno 370 GWh
  • la costruzione di terminali di movimentazione e relative infrastrutture portuali per vettori di idrogeno organico liquido (LOHC) per gestire 6.000 tonnellate di idrogeno all’anno.

I fondi stanziati a livello comunitario ammontano a 6,9 miliardi di euro complessivi, e potranno essere accordati dagli Stati membri in favore delle imprese partecipanti fino al 2029, con le dovute differenze per ciascuna impresa e Paese.

I beneficiari in Italia

In Italia, il progetto di rilevanza comunitaria coinvolge 6 aziende: Snam, Edison, Saipem, Invitalia, Generali, Energie Salentine. Tuttavia, i soggetti beneficiari che possono presentare istanza di accesso alle risorse possono caratterizzarsi anche come organismi di ricerca, purché preliminarmente ammessi al sostegno delle autorità italiane a seguito della manifestazione d’interesse e della relativa procedura di selezione. Infatti, per inviare la domanda di agevolazione, i soggetti ammissibili devono aver già presentato una manifestazione di interesse presso il Ministero ed essere stati individuati nell’ambito della decisione europea di autorizzazione del progetto.

Il decreto non esclude a priori il coinvolgimento di ulteriori figure rispetto a quelle già autorizzate, ma specifica che in ogni caso, l’eventuale ammissione è soggetta alla previa notifica e successiva autorizzazione da parte della Commissione europea (e comunque alla disponibilità di adeguate risorse finanziarie attivabili dal Ministero).

Progetti ammissibili

Tra le domande più frequenti presentate dai beneficiari delle suddette agevolazioni c’è quella relativa alla modifica degli importi tra le voci di spesa. Il decreto direttoriale però, su questo, non lascia spazio a differenti interpretazioni: ciascun progetto deve essere attuato conformemente al relativo project portfolio e alle previsioni della decisione di autorizzazione. Le eventuali modifiche e rimodulazioni al piano dei costi devono essere adeguatamente rappresentate, in sede di monitoraggio annuale, nei rispettivi Company Reports e/o nello Chapeau Report, in cui si dichiara che ogni modifica progettuale intervenuta non altera in alcun modo l’architettura e la coerenza del progetto integrato europeo.

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