L’accordo tra la Tokyo Electric Power Company (TEPCO) e la Pertamina definirà, in Indonesia, i termini per produrre idrogeno dalla geotermia, in linea con i nuovi dettami del Giappone.
L’apporto delle rinnovabili
L’accordo tra la Tokyo Electric Power Company (TEPCO) e la Pertamina ha aperto un nuovo capitolo per le rinnovabili dell’Indonesia – e in generale dell’Asia – in particolare per l’idrogeno e la geotermia.
Il fulcro della collaborazione sarà infatti l’installazione di un impianto per produrre idrogeno ‘verde’, all’interno di una centrale geotermica nell’Indonesia orientale. L’energia derivata dalla trasformazione del calore terrestre sarà la base di quello che molti hanno definito il vettore della transizione energetica.
L’iniziativa, promossa dalla più grande compagnia elettrica del Giappone e dall’azienda estrattiva statale con sede a Giacarta, dovrebbe partire nel 2027. La proposta della sinergia riprenderà lo sfruttamento della crescente domanda di fonti energetiche a basse emissioni.
In Indonesia, nell’apporto delle rinnovabili sui consumi energetici finali – tra il 2000 e il 2021 – c’è stata infatti una tendenza in crescita del 48%. Al 2021, sul totale dei medesimi consumi, la quota di rinnovabili era del 13.33% (dati IEA).
I piani del Giappone
Lo stesso capitale privato nipponico ha pianificato altri importanti progetti. Fra questi (lo scorso Giugno), la formalizzazione dell’impegno, da parte dell’impresa di costruzioni Obayashi, nel mercato delle ricariche da idrogeno ‘verde’ della Nuova Zelanda.
Il tutto, in ossequio alle direttive del Governo di Tokyo. Il quale, recentemente ha ridefinito gli obiettivi in materia d’idrogeno, secondo un piano da 113 mld di Dollari per i prossimi quindici anni. Partendo dalle odierne 2 mln di tonnellate, le produzioni seguiranno una crescita graduale.
Si tratterebbe di arrivare a quota 3 mln di tonnellate entro il 2030, 12 mln entro il 2040 e 20 mln di tonnellate entro il 2050. La sfida sarà di notevole portata, in quanto necessaria al supporto della transizione come pure – nel campo dell’idrogeno – per competere con la concorrenza degli Stati Uniti e dell’Europa.