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Carbone, Cina: importazioni record in Settembre

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Nel mese di Settembre, le importazioni di carbone verso la Cina sono cresciute notevolmente, raggiungendo dei nuovi picchi.

Cifre riviste in positivo

Settembre, per la Cina ha rappresentato un mese record nelle importazioni di carbone. A legittimarle, come ha scritto la Reuters, sono stati l’aumento dei consumi interni (sospinti soprattutto dal settore chimico) e la diminuzione, sui mercati, dei prezzi.

Del resto, questa fonte rappresenta ancora oggi il 26% dei consumi energetici globali. La Cina, sicuramente, continuerà a sostenerne la domanda – almeno nel breve periodo – in linea con i dettami della sua politica industriale. Nonostante le grandi trasformazioni – al 2022 – il carbone costituiva in effetti il 61% del suo mix (dati IEA), derivando dallo stesso il 61,7% dell’elettricità generata.

In una fase di transizione e a fronte di una crescita notevole delle rinnovabili, dunque, Pechino ha di nuovo posto l’accento sulla necessità di diversificare le fonti. Da una maggiore flessibilità, transiterà la rifunzionalizzazione e la ristrutturazione di interi settori dell’economia nazionale, alla luce dei diversi accordi diplomatico-commerciali già deliberati.

Questione di dati

Il record ha riscritto quello storico che ha visto la Cina divenire nell’Asia-Pacifico il principale importatore e fruitore del carbone. In cifre, secondo i dati pubblicati dall’Amministrazione Generale delle Dogane (GACC) i carichi dello scorso mese hanno raggiunto quota 47,59 mln di tonnellate.

Rispetto al Settembre 2023, l’aumento è stato del 13%. Più in generale, nei primi nove mesi del 2024, le importazioni di carbone si sono attestate a 3,89 mld di tonnellate. L’11,9% in più rispetto allo stesso periodo (dei nove mesi) dell’anno scorso.

A sostenere le necessità industriali – a partire dal settore chimico – c’è stata la variabile dei prezzi che – scendendo – hanno reso più competitive le importazioni. Si pensi alla quotazione del carbone Newcastle (indice comparativo di riferimento sul mercato asiatico). Il 23 Settembre, il prezzo ha raggiunto i 136,46 Dollari per tonnellata, il 7% in meno rispetto al massimale di Agosto, pari a 147,13 Dollari per tonnellata.

In Asia, la transizione ‘verde’ modificherà, nei prossimi due lustri, gli assetti geo-energetici regionali. Del resto, al cospetto di sfide simili, programmare gli investimenti e le politiche sarà fondamentale per la Cina, al fine di garantire la portata della sua posizione sugli scenari internazionali.

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