La transizione energetica va accelerata e per far questo servono ulteriori risorse finanziarie, soprattutto per le economie emergenti e in fase di sviluppo. È quanto emerge dal Report dell’IRENA appena pubblicato Delivering on the UAE Consensus: Tracking progress towards tripleling renewable energy capacity and doubling energy efficiency by 2030”. Se vogliamo rientrare in un aumento della temperatura media non superiore a +1,5°C rispetto ai livelli preindustriali è necessario muoversi già da subito.
Triplicare gli investimenti in fonti rinnovabili entro il 2030. Il Report IRENA
Gli investimenti annuali in capacità rinnovabile dovrebbero triplicare, dai 570 miliardi di dollari raggiunti nel 2023 a circa 1,5 trilioni di dollari all’anno tra il 2024 e il 2030, secondo il primo rapporto ufficiale sui progressi nel raggiungimento degli obiettivi energetici di riferimento stabiliti dall’UAE Consensus alla COP28 di Dubai.
Triplicare la capacità di energia rinnovabile e raddoppiare l’efficienza energetica entro il 2030 sono fattori critici per mantenere (ancora) a portata di mano l’obiettivo di +1,5 ° C di aumento medio della temperatura del pianeta Terra entro la fine del secolo.
Il dato è contenuto nel “Delivering on the UAE Consensus: Tracking progress towards tripleling renewable energy capacity and doubling energy efficiency by 2030”, il report pubblicato dall’International Renewable Energy Agency (IRENA) in collaborazione con COP28, COP29, COP30 host Brazil e Global Renewables Alliance al Pre-COP. Fornisce input tempestivi e precisi per le future decisioni COP, inclusa la COP29 di Baku.
Recuperare il gap finanziario mondiale
Questo significa che la capacità rinnovabile installata dovrebbe crescere dagli attuali 3,9 terawatt (TW) a 11,2 TW entro il 2030, il che richiederebbe altri 7,3 TW in meno di sei anni.
Il problema, ad oggi, è che gli attuali piani nazionali, presi tutti assieme, presentano rispetto a questi obiettivi piuttosto ambiziosi ancora un gap globale di 3,8 TW entro il 2030, mancando l’obiettivo del 34%.
Altro fattore chiave è il livello dell’intensità energetica annuale, che secondo i ricercatori deve aumentare dal 2% del 2022 al 4% su base annua fino al 2030.ù
Certo, è facile mettere in fila dei numeri, ma è altrettanto ovvio che senza un maggiore impegno la transizione energetica ed ecologica rimarrà solo su carta.
Aiutare le economie in fase di sviluppo
I Paesi con le maggiori difficoltà sono quelli a crescita più difficile, le economie che si stanno ora affacciando sullo scenario globale. Queste dovranno affrontare rapidamente il gap finanziario esistente, che al momento crea anche enormi problemi per l’accesso alle tecnologie più avanzate, che poi vanno impiegate proprio per accelerare la transizione energetica.
Solo per fare un esempio, gli investimenti in fonti energetiche rinnovabili in Africa sono diminuiti del 47% tra il 2022 e il 2023. L’Africa subsahariana ha ricevuto 40 volte meno della media mondiale pro capite di investimenti correlati alla transizione.
Per questo è necessario sopperire a questa mancanza di risorse finanziarie, garantendo finanziamenti a migliori condizioni, attenuando i rischi e aumentando la disponibilità di prestiti agevolati, grazie ad un’adeguata offerta dei fondi di sviluppo multilaterali e bilateriali.
Si stima che la capacità delle rinnovabili crescerà di 2,7 volte entro il 2030
Secondo un altro studio dell’Agenzia Internazionale per l’Energia, la capacità rinnovabile è destinata a crescere di 2,7 volte entro la fine del decennio, passando da 510 GW installati nel 2023 a 5.500 nel 2030, con un aumento annuo di circa 940 GW.
Entro il 2030, infine, le energie rinnovabili rappresenteranno quasi la metà della produzione elettrica mondiale e il fotovoltaico sarà la più grande fonte rinnovabile. Gli impianti aggiuntivi saranno infatti fotovoltaici nell’80% dei casi.