Il supercomputer Colussus di xAI raddoppia le GPU e diventa uno dei più potenti al mondo per addestrare l’AI Grok nella competizione crescente con ChatGPT. Una macchina dalle grandi potenzialità, ma che consuma enormi quantità di acqua ed energia elettrica.
Colussus campione di GPU
Via libera dalla Greater Memphis Chamber all’espansione della struttura di formazione di intelligenza artificiale del supercomputer di xAI, Colossus.
Si tratta dell’ennesima creatura lanciata da Elon Musk, fondatore della stessa xAI, SpaceX e Tesla, un supercomputer ‘acceso’ ai primi di settembre di quest’anno e progettato per addestrare l’AI Grok3 (in arrivo forse entro il prossimo dicembre), potenziale rivale di ChatGPT-5 di OpenAI.
Situato nel Tennessee, Colussus è dotato oggi di 200 mila GPU Nvidia H100, di cui 50 mila H200 di tipo avanzato (nove volte più veloci).
Ogni GPU H100 fornisce fino a 2.000 teraflop di prestazioni. La GPU (Graphics Processing Unit) è un’unità di elaborazione grafica, cioè un circuito elettronico in grado di eseguire calcoli matematici ad alta velocità.
Un livello avanzato che supera le 90 mila GPU di Google AI e le 70 mila di Meta AI.
Una crescita/espansione che a detta di Musk è stata realizzata in 122 giorni.
Consumi idrici ed energetici alle stelle
Ma una macchina così potente, quante risorse idriche ed energetiche consuma?
Sappiamo bene che acqua ed energia elettrica sono fondamentali per far funzionare i data center alla base di questi supercomputer e la comunità di Memphis certamente si starà chiedendo quale sarà l’impatto ambientale di questa tecnologia.
Si stima infatti, che Colussus consumerà fino a 1,3 milioni di galloni di acqua al giorno e fino a 150 MW/h di energia elettrica nelle ore di punta, il che significa circa 3,6 milion di kWh al giorno)
Un livello che è pari all’incirca al consumo annuale di elettricità di 120 mila famiglie americane medie.
Colussus e l’inquinamento atmosferico
In termini di inquinamento atmosferico, inoltre, affinché i modelli di intelligenza artificiale diventino più intelligenti e capaci, non solo Colussus, vale per tutti, devono essere addestrati su grandi quantità di dati.
Gran parte di questa formazione ora avviene in enormi data center in tutto il mondo, che bruciano energia elettrica a cui spesso si accede direttamente da fonti energetiche pubbliche.
Un recente rapporto di Morgan Stanley stima che, entro la fine del decennio, i data center emetteranno tre volte più anidride carbonica che se l’intelligenza artificiale generativa non fosse stata sviluppata.
Amanda Garcia, avvocato del Southern environmental law center (Selc), ha reso noto che a settembre è stata rilevata l’installazione di 18 turbine di questo tipo, che hanno la capacità di emettere 130 tonnellate di ossidi di azoto nocivi all’anno.
La Selc e i gruppi comunitari hanno inviato una lettera al dipartimento sanitario della contea di Shelby (pochi km a Est di Memphis) chiedendone la rimozione, ma ha ricevuto in risposta che le turbine erano fuori dalla loro autorità, deferendo il tutto all’Environmental Protection Agency.
