Roma, 23/11/2024 Notizie e approfondimenti sui temi dell’Energia in Italia, in Europa e nel mondo.

Sicurezza energetica e approvvigionamento di materie prime critiche: accordo Italia-Canada

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Sottoscritta oggi, nel corso di un incontro bilaterale tra il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e il viceministro canadese per l’Innovazione, Scienza e Sviluppo Economico, Francis Bilodeau, la dichiarazione congiunta tra i due Paesi nell’ambito delle materie prime critiche, con particolare riferimento al rafforzamento delle catene di approvvigionamento.

Dichiarazione di collaborazione

Sottoscritto dai ministri Urso e BIlodeau un accordo su materie prime e catene di approvvigionamento

Le materie prime critiche (lista) giocano un ruolo chiave per la crescita delle nostre economie e la sicurezza degli approvvigionamenti è argomento di confronto al centro dei principali tavoli internazionali. Italia e Canada hanno sottoscritto oggi a Roma un nuovo documento di collaborazione proprio su queste risorse, fattore strategico per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione a livello globale.

La firma oggi in occasione di un incontro bilaterale tra il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e il viceministro canadese per l’Innovazione, Scienza e Sviluppo Economico, Francis Bilodeau.

Un’ulteriore prova del nostro impegno nei confronti sia dei canadesi che degli italiani per migliorare il modo in cui lavoriamo insieme sulla sicurezza energetica e sull’uso sostenibile delle materie prime critiche. Rappresenta una forte partnership incentrata sulla condivisione e sull’attuazione delle migliori pratiche, sulla promozione dell’innovazione e sullo sviluppo di nuove tecnologie”, ha affermato Jonathan Wilkinson, Ministro canadese dell’Energia e delle Risorse Naturali.

Il Canada si trova in una posizione unica per svolgere un ruolo importante nella transizione energetica globale, grazie all’abbondanza di minerali critici, alla forza lavoro qualificata e agli elevati standard ambientali, sociali e di governance. Per raggiungere i nostri obiettivi di decarbonizzazione, dobbiamo cooperare a livello globale con partner che la pensano allo stesso modo. Ecco perché il Canada ribadisce il suo impegno a collaborare con l’Italia e a mantenere un Dialogo sull’energia”, ha aggiunto François-Philippe Champagne, Ministro dell’Innovazione, della Scienza e dell’Industria.

Un Tavolo per l‘Energy Dialogue

Annunciato anche un tavolo permanente per affrontare le tante sfide comuni sotto forma di “Energy Dialogue” che si svolgerà tra il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica italiano e il ministero dell’Energia e delle Risorse naturali canadese.

Il tavolo sarà dedicato a transizione energetica, combustibili sostenibili, soluzioni di stoccaggio dell’energia e tecnologie abilitanti, oltre che ai reattori nucleari avanzati, alla ricerca sulla fusione e ai minerali critici.

Materie prime critiche, fondamentali per le tecnologie green

Tornando sulle materie prime critiche (che comprendono tra le altre, Litio, Cobalto, Titanio, Fluorite, Berillio, Antimonio, Grafite e Magnesio,), possiamo descriverle come quei materiali di strategica importanza economica per l’Europa e caratterizzati allo stesso tempo da alto rischio di fornitura.

Queste materie prime sono fondamentali per numerose attività industriali, e, come anticipato, sono particolarmente importanti per la transizione ecologica. Vengono utilizzate per esempio nelle turbine eoliche, nei pannelli fotovoltaici e nelle batterie.

Tecnologie che richiedono una grande quantità di minerali e metalli, con una domanda prevista in continua crescita nei prossimi anni.

Fabbisogno in aumento nell’Unione europea

Si stima, per esempio, che al 2030 l’Europa avrà bisogno di 18 volte più litio e 5 volte più cobalto rispetto ai livelli attuali per la fabbricazione di batterie per veicoli elettrici e stoccaggio di energia.

Nel 2050, questo fabbisogno crescerà a 60 volte più litio e 15 volte più cobalto rispetto ai livelli attuali. Per il neodimio, già nel 2025 potrebbero servire 120 volte l’attuale domanda dell’Unione Europea.

Giornalista

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