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Approvato il Decreto Ambiente. Dietrofront sulle trivelle in mare

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Il Decreto Ambiente approvato in Consiglio dei Ministri introduce una corsia veloce per i progetti strategici per la transizione energetica e nuove misure per l’economia circolare, ma fa dietrofront sulle trivelle in mare.

Il Cdm approva il Decreto Ambiente

Via libera dal Consiglio dei Ministri al Decreto Ambiente. Semplificazione nei procedimenti di valutazione ambientale, norme per la tutela delle acque, misure per l’economia circolare, le bonifiche e il contrasto al dissesto idrogeologico, al centro del nuovo provvedimento proposto dal MASE. Una normativa che si propone di portare chiarezza e regole più semplici in ambiti strategici per la transizione energetica, ma che alla voce “Disposizioni urgenti per coniugare le esigenze di salvaguardia dell’ambiente con la sicurezza degli approvvigionamenti” inserisce la proroga delle concessioni alle multinazionali del petrolio.

Gas e Petrolio

Salta immediatamente all’occhio il punto della nuova misura governativa, dedicato ai combustibili fossili. Il provvedimento conferma la volontà di non aprire a nuove concessioni ,ma offre ora più margine per attività di ricerca, prospezione e coltivazione di idrocarburi nelle zone di mare che lambiscono il perimetro costiero (lo stop passa da 12 a 9 miglia marittime). Inoltre,“coniugando – si legge in una nota del Ministero – la sicurezza degli approvvigionamenti con la tutela ambientale” il Decreto dispone che tutti i permessi rilasciati in materia di ricerca e di concessione di coltivazione di idrocarburi liquidi sul territorio nazionale, prima dell’entrata in vigore della nuova legge e non ancora conclusi, siano confermati. Nel prorogare i permessi di concessione, l’amministrazione competente tiene conto del potenziale minerario ancora da produrre e dei tempi necessari a completare fino alla durata di vita utile del giacimento. In parole povere, poco cambierà per le cosiddette big oil companies italiane, tra le quali vanno annoverate:

  • Eni SpA.
  • SGS Italia S.p.A.
  • BP plc.
  • Edison SPA.
  • Engie SA.   

Sulle estrazioni di gas naturale, coniughiamo salvaguardia dell’ambiente e sicurezza degli approvvigionamenti energetici. Superiamo il vecchio PITESAI valorizzando i giacimenti nazionali che custodiscono riserve importanti per ridurre la dipendenza dall’estero. Confermiamo la bontà del gas release per assicurare all’industria energia nazionale ad un prezzo competitivo” ha dichiarato il viceministro all’Ambiente e Sicurezza Energetica Vannia Gava dopo il via libera al decreto in Cdm.

Introdotta una corsia veloce per progetti strategici

A fronte della grande mole di istanze da sottoporre alle Commissioni di valutazione ambientale VIA-VAS e PNRR-PNIEC, il provvedimento interviene prevedendo una priorità nell’ordine di trattazione delle istanze, da definirsi con un successivo decreto ministeriale: una “corsia veloce” è attribuita in particolare a progetti di interesse strategico nazionale, privilegiando l’affidabilità, la sostenibilità tecnico-economica, il contributo agli obiettivi PNIEC, l’attuazione di investimenti PNRR e la valorizzazione dell’esistente.

Economia circolare

Tra le misure introdotte in materia di economia circolare, il rafforzamento dell’Albo dei Gestori ambientali, con una più ampia rappresentanza delle categorie interessate, norme per rafforzare la cura e la manutenzione di paesaggio e verde pubblico, una semplificazione nell’individuazione del Responsabile Tecnico Gestione Rifiuti delle piccole imprese, che consenta di trovare la figura professionale senza aggravi economici per le aziende. È inoltre disciplinata la gestione di rifiuti e materiali derivanti dalla realizzazione della Diga foranea di Genova e dei correlati interventi, prevedendo che il Sindaco, quale Commissario Straordinario, adotti tempestivamente un piano di gestione che riduca il conferimento in discarica e promuova politiche di sostenibilità ed economia circolare.

Gestione delle acque e bonifiche

Nell’ambito della gestione delle acque, al fine di rafforzare le buone pratiche del riuso, è introdotta la definizione di “acque affinate”, che possono contribuire al ravvenamento o accrescimento dei corpi idrici sotterranei. Per quanto concerne le bonifiche, invece, il decreto semplifica gli interventi nei cosiddetti “siti orfani”, finanziati da un apposito stanziamento del PNRR, e garantisce una struttura di supporto al Commissario del SIN di Crotone-Cassano e Cerchiara.

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