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Rinnovabili, le previsioni di crescita al 2030. Il report IEA

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Secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia, la capacità di energia rinnovabile del mondo è sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi 2030. Trainata dal fotovoltaico, dovrebbe quasi triplicare entro il decennio. Sarà la Cina (seguita dall’India) a guidare il boom dell’energia verde, racchiudendo più della metà dei nuovi progetti di tutto il globo.

Renewables 2024

Sono due i punti chiavi del report “Renewables 2024” dell’Agenzia Internazionale per l’Energia: il primo indica che la capacità rinnovabile è destinata a crescere di 2,7 volte entro la fine del decennio, passando da 510 GW installati nel 2023 a 5.500 nel 2030, con un aumento annuo di circa 940 GW.  

Secondo l’Agenzia, nel 2030 le energie rinnovabili rappresenteranno quasi la metà della produzione elettrica mondiale e il fotovoltaico sarà la più grande fonte rinnovabile. Gli impianti aggiuntivi saranno infatti fotovoltaici nell’80% dei casi.

Il secondo aspetto che evidenzia è l’importanza delle rinnovabili asiatiche: entro il 2030 sarà cinese quasi il 60% di tutta la capacità di energia solare mondiale.
“Cina” e “solare” sono le due parole con cui Fatih Birol, Direttore esecutivo dell’IEA ha sintetizzato il rapporto “Rinnovabili 2024”.

Il boom del solare

La capacità di energia rinnovabile del mondo è sulla buona strada per superare gli obiettivi 2030. Il resoconto indica infatti che – nei prossimi sei anni – i progetti di energia rinnovabile saranno implementati di 2,7 volte rispetto al periodo 2018-2024, passando dai poco più di 500 GW installati nel 2023 a quasi 940 GW nel 2030.

Si tratta di una crescita di poco inferiore all’impegno assunto dai leader mondiali di triplicare le energie rinnovabili entro la fine del decennio, al fine di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili.

La crescita della capacità solare è tale che nel 2030 rappresenterà l’80% dell’energia rinnovabile a livello globale. L’impennata di investimenti in pannello solari, secondo l’IEA, sarà dovuta a un abbassamento dei costi e a procedure più snelle e tempistiche più veloci per la loro installazione.

Cresce l’eolico, soprattutto britannico

È in crescita anche l’energia eolica, soprattutto per quanto riguarda i parchi offshore ad alta intensità di capitale. L’IEA prevede che il tasso di crescita globale dell’energia eolica raddoppierà tra il 2024 e il 2030 rispetto ai sei anni precedenti e raggiungerà il 15% dell’energia rinnovabile mondiale a fine decennio, con una nuova capacità eolica in esercizio di 1.036 GW, aggiunta tra il 2024 e il 2030.

L’Agenzia Internazionale per l’Energia sottolinea che il Governo del Regno Unito ha fissato, per il 2030, l’obiettivo di quadruplicare l’energia eolica offshore del Paese, incentivando soprattutto lo sviluppo di turbine eoliche galleggianti.

Si prevede che entro il 2030 queste ultime rappresenteranno una percentuale bassa dell’industria eolica offshore, ma entro il 2050 potrebbero fornire il 30% circa della capacità eolica offshore del Regno Unito.

“Le energie rinnovabili si stanno muovendo velocemente. Ciò è dovuto principalmente al fatto che oggi le energie rinnovabili offrono l’opzione più economica per aggiungere nuove centrali elettriche in quasi tutti i paesi del mondo”, ha commentato Birol.

Rimane stabile la crescita della capacità idroelettrica. È previsto un calo per le bioenergie, la geotermia, il solare termodinamico e l’energia oceanica.

Il boom cinese e indiano

Saranno Cina e India a guidare i programmi di energia pulita fino al 2030. La sola Repubblica Popolare vanterà quasi il 60% delle energie rinnovabili mondiali entro il 2030. L’impennata sarà da attribuire soprattutto all’energia solare, a discapito dell’energia prodotta dal carbone che in Cina, nel primo semestre del 2024 è cresciuta di soli 9,1 GW, contro i 100 GW di crescita dei 12 mesi precedenti.

Nel report, l’IEA ha esortato le istituzioni finanziarie internazionali a fare di più per sostenere le energie rinnovabili delle economie emergenti e in via di sviluppo.

“Una delle più grandi ‘disuguaglianze energetiche’ che vedo è nell’Africa subsahariana, dove una persona su due non ha accesso a elettricità affidabile. Ha un enorme potenziale di energia solare e tuttavia in tutta la regione c’è la stessa capacità solare del Belgio. È frustrante”, ha sottolineato Birol.

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