Negli ultimi due anni, in Italia, sono aumentate a dismisura le richieste di certificazioni APE, ossia l’attestazione che documenta le prestazioni energetiche di un edificio. A confermarlo sono i dati SIAPE, il Sistema informativo sugli attestati di prestazione energetica sviluppato da Enea. A livello regionale, analizzando il periodo 2015 – 2023, il maggior numero di APE (65%) di classe G e F sono stati rilevati nel Lazio.
Il ruolo dell’edilizia nella transizione energetica
In Europa, il ruolo delle costruzioni per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione è sempre più centrale. A confermarlo la Direttiva case green sulla prestazione energetica dell’edilizia, approvata lo scorso aprile dall’Ue e i dati che arrivano dal SIAPE, il Sistema informativo sugli attestati di prestazione energetica sviluppato da Enea.
La situazione in Europa
Grazie alle misure adottate dalla Comunità europea, entro il 2035, i consumi energetici e le emissioni climalteranti degli edifici dovrebbero diminuire di molto rispetto ad oggi. Secondo le ultime rilevazioni, attualmente in Europa gli edifici determinano il 36% delle emissioni GHG (gas a effetto serra), con il 75 % di case e palazzi tuttora inefficiente sul piano energetico. Il gas naturale è usato principalmente per il riscaldamento e rappresenta circa il 39 % del consumo energetico dovuto al riscaldamento degli ambienti nel settore residenziale. Seguono il petrolio, con l’11 %, e il carbone, con circa il 3 %. Pertanto, il ricorso ad energia da fonti rinnovabili nel settore dell’edilizia e la riduzione del consumo energetico, rappresentano strumenti fondamentali per ridurre la dipendenza dell’Unione dai combustibili fossili, in linea con gli obiettivi stabiliti nel piano REPowerEU.
Il quadro italiano
Andando ad esaminare il quadro italiano, la corsa verso la riqualificazione energetica degli immobili ha avuto un notevole impulso grazie al Superbonus 110%. Secondo Ance, infatti, grazie alla misura, il 5,8% del patrimonio edilizio nazionale è stato riqualificato. I dati SIAPE dicono molto in merito.
L’effetto del Superbonus, i dati SIAPE
Da quanto si apprende sulla piattaforma, i certificati Ape richiesti dal 2015, anno di attivazione del sistema, a oggi sono quasi 6 milioni, di cui 1,1 milioni solo nel 2023 (+12% rispetto al 2022). Sempre nel 2023, a ricadere nelle classi energetiche peggiori (F e G) è quasi la metà degli edifici certificati (45%). Quelli appartenenti alla classe A, sommando A4, A3, A2, e A1, sono invece circa il 16%. La situazione è in leggero miglioramento rispetto al 2022: gli APE che ricadono nelle classi A sono aumentati di 4 punti percentuali, mentre sono calati di 6 p.p. quelli appartenenti alle classi F e G. Il confronto con il 2019, l’ultimo anno pre-Superbonus, evidenzia l’impatto della misura: in questo caso le classi A sono aumentate di 7 p.p., mentre le classi F e G sono in calo di 9 p.p.
Nel Lazio il numero più alto di Ape di classe G e F
A livello regionale, analizzando il periodo 2015 – 2023, il maggior numero di APE di classe G e F si riscontrano nel Lazio (65%), seguito da Liguria (62%), Toscana (62%), Umbria (61%) e Molise (61%). Mentre, guardando alla somma delle classi A, i territori più virtuosi risultano essere al Nord: Valle d’Aosta (20%), la provincia autonoma di Trento e Lombardia (entrambe al 15%).
SAIE a Bologna
Riqualificazione ed efficientamento energetico saranno i grandi protagonisti della prossima edizione di Saie, la fiera delle costruzioni, progettazione, edilizia, impianti, in programma a BolognaFiere dal 9 al 12 ottobre 2024, anche attraverso l’iniziativa speciale ‘Piazza efficientamento energetico‘, volta ad approfondire il tema e scoprire le principali innovazioni in questo campo.
