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Solare, verso un 2024 da record: lo studio di Ember

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Entro la fine del 2024, l’energia solare installata, a livello globale, potrebbe raggiungere quota 593 Gigawatt (GW), nuovo record nel settore, anche grazie alla ridefinita postura adottata da alcuni Paesi.

Crescita e numeri

Il centro Ember ha presentato uno studio secondo cui – entro la fine del 2024la capacità globale installata di energia solare raggiungerà i 593 Gigawatt (GW).

Un risultato senza precedenti, corroborato da un aumento delle installazioni di settore pari all’86% rispetto al 2022.

Più specificamente, a partire dal 2023 si è assistito ad una maggiorazione del 29%, per quanto le stime iniziali avessero indicato addirittura un’impennata dell’87%. A Luglio 2024, si sono indicati come strutturati 292 GW di capacità.

Conferme e ‘sorprese’

All’interno del mercato, comunque, c’è stata una differenziazione degli attori presenti. Oltre a Paesi ‘capofila’ del solare, come la Cina (che di questa energia è il più grande fruitore del Mondo), l’India o la Germania, decisi passi in avanti li hanno compiuti anche l’Arabia Saudita e il Pakistan. Il tutto, certamente, sulla base di differenti ordini di grandezza.

Pechino, in effetti, quest’anno continuerà a installare più della metà dell’energia mondiale derivante dal Sole. Le previsioni hanno indicato la soglia del 28% in più, in confronto al 2023. Se questo ritmo aggiuntivo dovesse mantenersi costante, il computo totale raggiungerebbe quota 334 GW. Che tradotto equivarrebbe al 56% del complessivo globale.

Le ‘sorprese’, invece, state quelle di Islamabad e Riyad, nella misura in cui le importazioni medie mensili di pannelli solari hanno superato il Gigawatt. Ad incentivarlo, il fatto che nell’ultima annualità, come ha scritto BloombergNEF (BNEF), i prezzi dei moduli siano arrivati a 0,096 $ per Watt ($/W), ossia il minimo storico.

Nei primi sette mesi del 2024, il Pakistan ha comprato dall’estero 12,5 GW di pannelli. L’Arabia Saudita 9,7 GW. La completa infrastrutturazione e messa in opera di un potenziale simile, li porterebbe ad affiancare Paesi ben consolidati. Dalla Germania al Brasile o anche l’India.

I nuovi paradigmi produttivi della transizione energetica s’inseriranno dunque nelle catene del valore esistenti, creandone al contempo di nuove. Le opportunità di decentralizzazione e maggiore autonomia gestionale conseguentemente, rimoduleranno nei prossimi lustri gli scenari geo-economici più affermati. In tal senso, l’analisi di Ember ha definito un quadro molto indicativo.

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