Il Governo della Svezia ha messo un punto un sistema di finanziamento che incentivi i Comuni, coinvolgendo i cittadini, a rafforzare le misure volte a raggiungere l’obiettivo delle zero emissioni entro il 2045.
Sì alla transizione, ma non in casa mia
La transizione energetica, in Svezia, non ha ovunque trovato un terreno favorevole. Le infrastrutture necessarie all’obiettivo delle zero emissioni entro il 2045, infatti, non hanno celato il loro impatto ‘notevole’ sul paesaggio. Tuttavia, due anni fa, tra i membri dell’Unione Europea il Paese scandinavo è stato quello che ha usufruito di più energia rinnovabile (dati Eurostat).
Il paradosso è che tra Stoccolma e le Amministrazioni locali non sono mancate le frizioni. Servirebbero altri parchi eolici, per disporre di più energia elettrica. Tuttavia, la ritrosia di alcuni Comuni ha rappresentato un ostacolo. Da qui, il varo di un piano di investimenti, attraverso la promozione di un diverso paradigma.
In quest’ottica, è stato annunciato un pacchetto capillare di misure energetiche che intendono coinvolgere non soltanto gli enti locali, ma anche i cittadini. Nel ‘solo’ progetto di bilancio del 2025, in questa materia sarà impiegato 1 mld di Corone Svedesi (circa 87.686 mln di Euro). Con tale impegno, si vuole “garantire un approvvigionamento energetico maggiore, sicuro e promuovere la transizione verde“.
Benefici condivisi
Il fulcro della politica svedese è in un sistema di ‘benefici condivisi’. In effetti, quei Comuni che dovessero accogliere la produzione di energia dal vento riceverebbero un incentivo. Il valore sarebbe pari all’imposta sulla proprietà che le autorità svedesi riscuotono per le installazioni eoliche.
I finanziamenti – potenzialmente assegnabili a tutti 290 Comuni esistenti, nelle 21 contee – sarebbero disponibili tra il 2025 e il 2027. A questa misura si è aggiunta la proposta di aumentare la tassazione sugli stessi parchi eolici, a partire dal 1° Gennaio 2026. Se cosi fosse – soltanto in quell’anno – il gettito fiscale aggiuntivo stimato sarebbe all’incirca di 15 mln di Euro.
Infine, per i cittadini che dovessero risiedere nelle vicinanze di nuovi impianti eolici, si è ipotizzata una condivisione dei ricavi. Quest’ultima sarebbe proporzionata alla valutazione che la loro proprietà avrebbe avuto qualora non fosse avvenuta la costruzione dell’infrastruttura. Dall’altro lato, a Giugno 2024 le richieste registrate di autorizzazione per i parchi eolici offshore erano quantificate in 22.
Oltre le cifre, ci sono vari monitoraggi in atto. L’obiettivo, per l’autunno, è arrivare alla presentazione di un altro disegno di legge. Al centro, ci sarebbero nuovi incentivi. Sarebbero finalizzati all’espansione della rete di ricarica per i veicoli e a premi all’acquisto di auto elettriche, soprattutto per quelle aree della Svezia scarsamente popolate.