Pubblicato in Gazzetta il Decreto Inerti, la misura che si propone di alleggerire i costi degli scarti di lavorazione all’industria edile, recuperando i materiali utilizzati. La normativa sostituisce il decreto del 2022 sull’End Of Waste.
Svolta per il settore dell’economia circolare
Il decreto Inerti, ossia il provvedimento che stabilisce i criteri per il recupero dei rifiuti inerti derivanti dalle attività di costruzione e di demolizione o di altri rifiuti di origine minerale, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Ad annunciarlo è il viceministro all’Ambiente e Sicurezza Energetica Vannia Gava, che parla di una svolta importante per il settore dell’economia circolare.
Superate le criticità del passato
Atteso dal settore, il nuovo regolamento supera infatti le criticità del passato, agevolando la reimmissione dei rifiuti da costruzione e demolizione sul mercato e alleggerendo gli oneri per gli operatori. Si tratta di una misura strategica per un Paese come l’Italia, che soffre la carenza di materie prime. La possibilità di riciclare gli scarti di lavorazione delle attività edili rappresenta un’opportunità soprattutto per le imprese che operano nel comparto della costruzione, demolizione, ma anche dell’industria estrattiva e della produzione di bitumi o calcestruzzi.
Aperto tavolo di confronto
“Più economia circolare e tutela ambientale, ma anche pieno supporto a filiere strategiche del Paese che potranno meglio sfruttare materia prima seconda” sottolinea il viceministro Gava che, nei giorni scorsi, ha aperto un tavolo di confronto permanente con il settore, al fine di monitorare sul campo l’effetto delle nuove norme.