Obiettivo ottenuto due mesi e mezzo prima della scadenza del 1° novembre, perfettamente in linea con i risultati del 2023. Le scorte italiane superano la media Ue, pari al 90%. L’Ucraina ha riempito i propri depositi di scorte di gas per appena il 22,1%. “Ottimo lavoro” per la Commissione Ue.
Obiettivo raggiunto in agosto
Per il secondo anno consecutivo, il 19 agosto, l’Ue ha raggiunto l’obiettivo di stoccaggio del gas del 90% con 10 settimane di anticipo rispetto alla scadenza del 1° novembre. Il risultato manifesta che gli Stati membri lavorano bene e nel rispetto degli obiettivi e delle strategie comuni.
I dati pubblicati dalla Gas Infrastructure Europe, l’associazione di operatori europei di infrastrutture per il gas, mostrano che il 19 agosto i livelli di stoccaggio del gas hanno raggiunto i 90,02 punti percentuali, corrispondenti a poco meno di 92 miliardi di metri cubi di gas naturale.
Il vincolo del 90% era stata fissato a giugno 2022, dal regolamento Ue/2022/1032 sullo stoccaggio del gas, con obiettivi intermedi per garantire un riempimento costante durante tutto l’anno.
Il commento della Commissione europea
“Abbiamo raggiunto il nostro obiettivo di capacità di stoccaggio del gas del 90% per l’inverno, ben prima della scadenza del 1° novembre per il secondo anno consecutivo. Ciò evidenzia la prontezza dell’UE per il prossimo inverno, sulla base del nostro intenso lavoro negli ultimi 2 anni e mezzo”, ha commentato Kadri Simson, commissaria Ue per l’energia, nella nota ufficiale in cui annuncia il raggiungimento dell’obiettivo.
L’Unione europea è quindi pronta ad affrontare l’inverno 2024-2025 ma, precisa la Simson: “La Commissione continuerà a monitorare la situazione, per garantire che i livelli di stoccaggio del gas rimangano sufficientemente elevati nei prossimi mesi e in modo da mantenere la nostra attenzione sul miglioramento dell’efficienza energetica e sulla promozione dell’implementazione delle energie rinnovabili”.
I dati sui 27
La Spagna è il Paese Ue che ha raggiunto la capacità di stoccaggi più alta (101,1%), seguono il Portogallo (97,5%), la Polonia (95,37%), la Svezia (95,13%), la Germania (93,61%), il Belgio (92,53%), e la Slovacchia (91,94%).
Ottava posizione per l’Italia che – con il 91,62% di riempimento delle riserve – rimane sopra la soglia. Sotto l’Italia si collocano l’Austria (91,11%), la Romania (90,79%) e la Repubblica Ceca (90,72%).
Al di sotto della soglia del 90% si trovano: l’Ungheria (87,65%), i Paesi Bassi (87,26%), la Francia (86,69%), la Bulgaria (84,45%), la Croazia (83,35%), la Danimarca (72,12%), la Lettonia (63,92%).
L’Ucraina ha riempito i propri depositi di scorte di gas per appena il 22,1%.
Il regolamento Ue
Il regolamento Ue/2022/1032 obbliga l’Ue a raggiungere, collettivamente, un tasso di riempimento del 90% per i propri impianti di stoccaggio del gas entro il primo novembre di ogni anno, con l’obiettivo di rafforzare la propria autonomia energetica e ridurre la dipendenza dalle forniture di gas russo.
Il regolamento sullo stoccaggio del gas è infatti una delle numerose misure adottate dall’Ue in seguito alla crisi energetica innescata dall’invasione russa dell’Ucraina.
L’Unione europea ha infatti scelto di staccarsi dalle dipendenze della russa Gazprom, principale fornitore di gas Ue fino al 2022.