Il Rapporto di Juniper Research sulla gestione cloud delle infrastrutture di telecomunicazione nei prossimi quattro anni, che abiliteranno i servizi di rete 5G, in particolare nei settori chiave energy e smart city.
La transizione alle reti 5G basate su cloud è fondamentale per abilitare il provisioning dinamico delle risorse, consentendo agli operatori di riallocare facilmente le risorse per le funzioni di rete.
Questa automazione consentirà agli operatori di fornire risorse di rete in tempo quasi reale, grazie all’efficienza e alla velocità fornite dal nuovo standard di rete e dal cloud computing.
Secondo un nuovo Rapporto pubblicato da Juniper Research, il traffico dati su rete mobile “cloud based” passerà dai 700mila petabyte attesi per la fine del 2024 ai 2,8 milioni del 2028.
Un risultato che potrà essere raggiungibile grazie all’implementazione dell’infrastruttura cloud realizzata dagli operatori di rete mobile per il miglioramento dell’efficienza stessa delle reti.
I settori chiave di questa transizione sono i vertical energia e smart city, fondamentali per la monetizzazione dei nuovi servizi 5G basati su sistemi cloud.
Più in generale, la spesa mondiale in soluzioni cluod da parte degli operatori di telecomunicazione dovrebbe aggirarsi sui 26,6 miliardi di dollari per l’anno in corso.
Entro il 2028, però, il dato è stimato aumentare a 64,9 miliardi di dollari, con una quota di smartphone e cellulari gestiti in cloud del 52% sul totale.
Entro i prossimi quattro anni, infine, lo studio evidenzia che le reti basate su cloud rappresenteranno il 50% di tutto il traffico cellulare, abilitando infrastrutture 5G più dinamiche.
Stesso discoro per le reti 5G private, con il progetto FUDGE-5G, finanziato dall’Unione europea, che si è posto l’obiettivo di ideare, valutare e dimostrare un’architettura 5G concettualmente nuova e orientata al futuro, basata su servizi cloud nativi, unificati e sicuri, nonché soluzioni e sistemi per le reti private.