Si tratta della partnership industriale, tra A2A, DBA Group e Retelit, per il recupero di calore dal data center Avalon 3, grazie a cui sarà possibile un risparmio energetico di 1.300 tonnellate equivalenti di petrolio (TEP) e allo stesso tempo evitare l’emissione di 3.300 tonnellate di CO2, con benefici ambientali pari al contributo di 24.000 alberi.
Recuperare il calore del data center Avalon 3 e fornire energia a 1.250 famiglie in più all’anno
Le strutture che ospitano server, i data center, gestiscono un’elevata mole di dati necessari ai sistemi informatici e sono per natura altamente energivore. Questo fabbisogno è destinato ad aumentare per sostenere gli sviluppi tecnologici legati all’intelligenza artificiale generativa.
A Milano è stata avviata una partnership industriale, tra A2A, DBA Group e Retelit, per il recupero di calore dai data center, attraverso tecnologie di “block heating”, da destinarsi al teleriscaldamento.
In questo modo, sarà possibile offrire energia a 1.250 famiglie in più all’anno, consentendo un risparmio energetico di 1.300 tonnellate equivalenti di petrolio (TEP) e di evitare l’emissione di 3.300 tonnellate di CO2, con benefici ambientali pari al contributo di 24.000 alberi.
Il data center in questione è “Avalon 3” di Retelit, iperconnesso e sostenibile, che alimenterà la rete cittadina nel Municipio 6.
Spazio caratterizzato da logistica avanzata e dalla presenza di oltre 165 operatori nazionali e internazionali, in cui Carrier, ISP, Reseller, Over the Top (OTT) e grandi aziende possono posizionare i propri apparati fino a interi data center in spazi e cage su misura.
Un aiuto per accelerare il percorso di decarbonizzazione di Milano
Grazie alla partnership, si lavorerà al primo progetto di questo tipo in Italia e Milano si conferma tra le città più all’avanguardia nel processo di transizione ecologica: “Saremo i primi a recuperare calore proveniente dal sistema di raffreddamento dei server che altrimenti andrebbe disperso portandolo nelle abitazioni milanesi attraverso la nostra rete di teleriscaldamento. Un esempio di utilizzo efficiente e circolare delle risorse e una conferma del nostro impegno continuo per la decarbonizzazione delle città attraverso tecnologie innovative”, ha commentato Luca Rigoni, Amministratore Delegato di A2A Calore e Servizi.
Il sistema studiato, ha commentato Roberta Neri, Presidente di Retelit, “trasformerà il calore generato dal nostro Avalon 3, già costruito 100% green, in energia termica per le famiglie del territorio milanese. Con la forte e continua crescita dei data center anche nel nostro Paese, riteniamo fondamentale garantirne uno sviluppo sostenibile, promuovendo un impegno concreto per ridurne l’impatto ambientale”.
“Il riutilizzo dell’energia è fondamentale se si desidera puntare concretamente verso un’economia circolare: lo sfruttamento della potenza di un data center come Avalon 3 è un esempio della giusta via da seguire. Incarichi come questo, insieme ad altri progetti che stiamo portando avanti anche in altri mercati, ci consentono di giocare un ruolo da protagonista al fianco di realtà impegnate come noi nel processo di decarbonizzazione”, ha invece sottolineato Raffaele De Bettin, CEO di DBA Group.
L’energia di recupero
Il progetto prevede la realizzazione di un impianto, operativo nei primi mesi del 2026, grazie al quale il calore di scarto del Data Center Avalon 3 – che con i suoi oltre 3.500 mq e 3,2 MW di potenza è il più grande punto di interconnessione internet d’Italia – sarà immesso nell’infrastruttura di teleriscaldamento gestita da A2A Calore e Servizi, aumentando l’energia green a disposizione delle famiglie dell’area ovest della città.
La struttura renderà disponibile alla rete 2,5 MWt di potenza termica annuale e un incremento di 15 GWh dell’energia recuperabile.
Secondo l’Agenzia internazionale dell’energia (Iea), entro il 2026 la domanda globale di energia per i data center potrebbe più che duplicarsi.
Esempi simili in Europa si trovano a Odense, in Danimarca, dove Meta ha progettato e realizzato un data center il cui calore in eccesso è recuperato e sfruttato per il teleriscaldamento di un ospedale locale ed edifici pubblici locali di prossimità.
Sempre in Danimarca, a Viborg, è Apple ha vuole espandere e potenziare il proprio data center riutilizzando il calore generato per riscaldare e inviare acqua alla centrale elettrica del posto.
In Irlanda, il data center Tallaght di Amazon a Dublino, recupera il calore per riscaldare l’acqua che, assieme a diverse pompe di calore, fornire riscaldamento agli edifici pubblici locali (oltre 500 mila metri quadrati), a quelli commerciali (32 mila metri quadrati) e a 135 appartamenti privati.